Il 10% più ricco del mondo produce il 45% delle emissioni complessive di gas serra. L’inquinamento e il consumo di una persona ricca è fino a 50 volte superiore a quello di una persona normale, per non parlare di un abitante dei paesi più poveri. Lo scrive il Club di Roma, il think-tank internazionale sullo sviluppo sostenibile fondato nel 1968 da Aurelio Peccei, nel suo ultimo rapporto. Il documento è stato presentato oggi nella Capitale, nel corso di un convegno sui 50 anni dell’istituzione. I tre milioni di statunitensi più benestanti (l’1% della popolazione della federazione) producono 318 tonnellate di CO2 a testa all’anno, contro una media mondiale di 6 tonnellate, scrive ancora il rapporto. Questo 1% degli americani produce il 2,5% dei gas serra presenti nell’atmosfera. Gas serra invece di diminuire aumentano. Per non superare i 2 gradi di riscaldamento dai livelli pre-industriali (obiettivo minimo dell’Accordo di Parigi sul clima), le emissioni di anidride carbonica devono essere ridotte di almeno il 6,2% all’anno. Per restare nella soglia di 1,5 gradi (obiettivo massimo dell’Accordo), la riduzione dovrebbe essere intorno al 10%. Nel 2017 invece le emissioni serra globali sono tornate a crescere dell’1,4%, dopo una pausa di tre anni. Lo scrive il Club di Roma nel suo ultimo rapporto. Il mondo al momento va verso un riscaldamento di almeno 3 gradi nel corso di questo secolo, ricorda il rapporto. Per la realizzazione delle misure di riduzione dei gas serra, la comunità internazionale ha stanziato 100 miliardi di dollari. Sei volte meno degli incentivi globali che gli stessi governi forniscono alle fonti fossili, 600 miliardi di dollari. Umani e animali da allevamento sono il 97% del peso dei vertebrati. Gli umani e gli animali da allevamento costituiscono il 97% del peso di tutti i vertebrati viventi sulla Terra. Buona parte […]