Il Perù non ha un presidente, l’ultimo, Pedro Pablo Kuczynski, si è dimesso qualche giorno fa travolto da uno scandalo di bustarelle della multinazionale brasiliana Odebrecht, però il governo di Lima ha approvato una iniziativa che Survival International ha definito storica: «Il Perù creerà in Amazzonia due riserve per proteggere le tribù incontattate, per un totale di oltre 2.5 milioni di ettari. È noto che nell’area compresa dalle nuove riserve Yavari Tapiche e Yavari Mirin – nella provincia di Loreto, Perù nordorientale – vivono almeno sette diversi gruppi di tribù incontattate, tra cui i Matsés». La creazione delle due nuove aree protette in Perù arriva dopo anni di intense campagne per ottenerle da parte dei popoli indigeni e dei loro sostenitori. «Tuttavia, ci sono altre tre aree proposte ancora in attesa di essere costituite – dice Survival – più il governo ne ritarderà la creazione, maggiore sarà il pericolo per le tribù che vivono nell’area». Infatti, si tratta di una regione remota dove le compagnie petrolifere fanno il bello e cattivo tempo, dove imperversano i tagliatori illegali di legname e dove ambienti dello stesso governo di Lima appoggiano il progetto di una strada a Ucayali, al confine con Perù e Brasile, che devasterebbe aree protette e metterebbe in pericolo le tribù incontattate. Papa Francesco, ha visitato proprio questa regione nel suo recente viaggio in Perù e ha detto che «i territori indigeni non sono mai stati minacciati come oggi. Dobbiamo rompere con il paradigma storico che vede l’Amazzonia come una risorsa inesauribile per gli altri paesi, senza prendere in considerazione i suoi abitanti». Un uomo Matsès ha raccontato a Survival: «La vita prima del contatto era incredibile. I nostri fratelli incontattati vivono ancora nella foresta… Vivono come facevamo noi prima. I popoli incontattati sono là fuori, per questo vogliamo che il governo […]