I risultati di due studi – uno a livello nazionale e l’altro a livello locale – realizzati dai ricercatori del Muséum national d’Histoire naturelle e del Centre national de la recherche scientifique (Cnrs) giungono alla stessa conclusione: «Gli uccelli delle campagne francesi spariscono a una velocità vertiginosa. In media, le loro popolazioni si sono ridotte di un terzo in 15 anni». E, vista l’accelerazione delle perdite degli ultimi anni, questa tendenza non sembra proprio in calo. Grazie agli ornitologi dilettanti e professionisti che hanno identificato e contato gli uccelli su tutto il territorio della Francia metropolitana, lo Stoc (Suivi Temporel des Oiseaux Communs), un programma di citizen science condotto dal Muséum national d’Histoire naturelle all’interno del Centre des sciences de la conservation (Cesco), produce degli indicatori annuali sull’abbondanza delle specie nei diversi habitat (foreste, città, campagne, ecc) e lo studio sottolinea che «i rilievi effettuati in ambiente rurale mettono in evidenza dagli anni ’90 una diminuzione delle popolazioni di uccelli che vivono in ambiente agricolo. In 15 anni, le specie specializzate di questi ambienti, come l’allodola, la sterpazzola o l’ortolano, hanno perso in media un individuo su tre. E le cifre mostrano che il declino si è ancora intensificato nel 2016 e 2017». Risultati nazionali che vengono confermati da un secondo studio condotto su scala locale dal Cnrs nella zona di Plaine & Val de Sèvre, dove dal 1995 dei ricercatori del Cebc (Centre d’études biologiques de Chizé del Cnrs Université de La Rochelle) studiano l’avifauna nelle Deux-Sèvres, 160 zone di 10 ettari di una piana cerealicola tipica del territorio agricolo francese. Al Cebc dicono che «in 23 anni, tutte le specie di uccelli della piana hanno visto la loro popolazione precipitare: l’allodola perde più di un individuo su tre (-35%); con 8 individui scomparsi su 10, le […]