Via libera del Consiglio dei ministri al nuovo Codice forestale. Arrivano nuove regole che di qui in avanti consentiranno di gestire meglio i 12 milioni di ettari di territorio italiano, superficie che corrisponde a circa un terzo del Paese, che oggi sono occupati da boschi. Il decreto legislativo approvato in via definitiva, sintetizza una nota di palazzo Chigi, in particolare, «provvede al riordino complessivo della normativa, in coerenza con la strategia nazionale definita dal Programma quadro per il settore forestale, la normativa europea e gli impegni assunti in sede europea e internazionale in materia forestale, di agricoltura, ambiente, paesaggio, commercio e sviluppo rurale. E in particolare il provvedimento mira a far fronte in maniera più efficace alle urgenti necessità di tutela e gestione attiva del territorio italiano, contrastando l’abbandono colturale e il declino demografico nelle aree montane e rurali del Paese, nonché a garantire la conservazione ambientale e paesaggistica, lo sviluppo di nuove “economie verdi” e la crescita occupazionale in particolare nelle aree interne». BASTA BOSCHI-MUSEO «L’approvazione del Testo Unico Foreste è un successo di tutti coloro che amano davvero il nostro patrimonio boschivo e desiderano una sua corretta gestione sostenibile», sostiene il vice ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Andrea Olivero, che ha seguito in questi anni l’iter del provvedimento frutto di una legge delega parlamentare. «Oltre due anni di lavoro, l’impegno di tutta la filiera, il Forum nazionale Foreste e decine di incontri sul territorio: – spiega Olivero – col Testo Unico giunge a compimento un percorso impegnativo per la salvaguardia dell’ambiente che ha visto coinvolti centinaia di professori, esperti, tecnici e ambientalisti, tutti uniti nel ricercare un equilibrato assetto legislativo che mancava da tempo. Con oggi – conclude Olivero – si passa da una visione museale del bosco, che ha portato ad abbandono e spesso a […]