E&P – Epidemiologia & Prevenzione pubblica lo “Studio di coorte residenziale su mortalità e ricoveri nei Comuni di Viggiano e Grumento Nova nell’ambito della VIS in Val d’Agri, Basilicata – Residential cohort study on mortality and hospitalization in Viggiano and Grumento Nova municipalities in the framework of HIA in Val d’Agri (Basilicata Region, Southern Italy)” realizzato da Fabrizio Minichilli, Fabrizio Bianchi, Michele Santoro ed Elisa Bustaffa (Istituto di fisiologia clinica, Unità di epidemiologia ambientale e registri di patologia, Consiglio nazionale delle ricerche); Carla Ancona (Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, ASL Roma 1); Marco Cervino e Cristina Mangia (stituto di scienze dell’atmosfera e del clima, Consiglio nazionale delle ricerche); Gianlugi De Gennaro (Dipartimento di biologia, Università degli Studi di Bari) e da un gruppo di lavoro del Cnr. Si tratta di un lavoro che, «avvalendosi di una ricostruzione modellistica della diffusione di inquinanti traccianti delle emissioni industriali, ha messo in luce associazioni tra livelli di esposizione e patologie cardiorespiratorie nella popolazione residente, soprattutto tra le donne», nell’area del contestatissimo cento olio Val d’Agri, il Cova Eni di Viggiano, in Basilicata, che occupa 180.000 m2 e ha una capacità nominale di trattamento di 104.000 barili di petrolio al giorno e 4.660.000 m3 standard di gas al giorno. dove si sono verificati numerosi incidenti e continue fiammate. I ricercatori ricordano che quel che si sapeva già è che «dal 2001, anno di avvio del Cova (ampliamento del Centro olio “Monte Alpi”, in funzione dal 1996), al 2014 non erano stati effettuati studi epidemiologici nei due Comuni di Viggiano e Grumento Nova. Uno studio descrittivo della mortalità 2000-2013, condotto nell’ambito della VIS di Viggiano e Grumento Nova, mostrava eccessi di mortalità per tutte le cause, per malattie del sistema circolatorio, per tumori del polmone e dello stomaco». Lo studio […]