Secondo il nuovo rapporto della Fao “Crop Prospects and Food Situation”, «in tutto il mondo persistono livelli elevati di insicurezza alimentare e questo in gran parte a causa dei conflitti e delle condizioni climatiche sfavorevoli che hanno delle conseguenze nefaste su alcuni Paesi, soprattutto in Africa e in Madio Oriente dove numerose persone hanno ancora un incessante bisogno di aiuto umanitario». Il rapporto dice che almeno 37 Paesi (Afghanistan, Corea del nord, Iraq, Myanmar, Pakistan, Siria, Yemen, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Congo, Repubblica democratica del Congo, Gibuti, Eritrea, Etiopia, Guinea, Kenya, Lesotho, Liberia, Libia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Mozambico, Niger, Nigeria, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Swaziland, Uganda, Zimbabwe e Haiti) hanno bisogno di aiuto alimentare esterno, esattamente come tre mesi fa e la Fao sottolinea che «le guerre civili e l’insicurezza sono le principali ragioni che spiegano i tassi elevati di fame in 16 di questi Paesi che vanno dal Burundi allo Yemen». Intanto le guerre continuano a provocare milioni di persone, ostacolano l’attività agricola e, in alcuni casi, fanno aumentare i prezzi dei generi alimentari di base. La Fao ricorda che «nella Repubblica democratica del Congo, l’inflazione nel 2017 è più che raddoppiata, con un aumento del 42% del tasso annuale. Le violenze hanno perturbato la rotte commerciali tradizionali nella regione del Sahel, facendo aumentare i prezzi, mente delle penurie alimentari sono state segnalate a sud e a est della Libia. Nello stesso tempo, delle piogge insufficienti e irregolari minacciano la sicurezza alimentare In Africa Australe e in Africa Orientale, dove numerose famiglie rurali hanno conosciuto quattro stagioni agricole di fila ridotte dalla siccità». Però, nel 2017 in Africa la produzione di cereali è tornata a crescere, il che spiega i buoni risultati in Africa Australe dopo una stagione agricola difficile come […]