FIRENZE – Gobee bike, società di Hong Kong di bike sharing, presente da alcuni mesi a Firenze, Roma e Torino, lascia l’Italia e l’Europa.
Motivo, il vandalismo contro le proprie flotte di biciclette, che ha reso economicamente insostenibile la prosecuzione delle attività.
A renderlo noto, lo stesso colosso asiatico, con una mail inviata a tutti i propri utenti.
Gobee bike ringrazia i Comuni “che hanno riposto fiducia nel progetto” e comunica di aver già chiuso gli account degli iscritti, provvedendo a rimborsare ogni eventuale credito.
“Con tristezza annunciamo ufficialmente alla nostra comunità di utenti la fine del servizio di Gobee bike in Italia, oggi 15 febbraio 2018 – si legge nel messaggio del colosso di Hong Kong – Lo scorso autunno Gobee bike ha iniziato la sua avventura in diverse città europee. Abbiamo dovuto affrontare una serie di ostacoli, e purtroppo, tra tutte queste sfide, una in particolare ha rappresentato un problema che non potevamo superare: nelle ultime settimane i danni alla nostra flotta hanno raggiunto limiti che non possiamo più contenere con le nostre forze e con le nostre risorse“.
Durante i mesi di dicembre e gennaio, spiega ancora la società, “le nostre biciclette sono diventate il bersaglio di sistematici atti di vandalismo, trasformandosi così in oggetti da distruggere per puro divertimento.
Mediamente, il 60% della nostra flotta europea ha subito danneggiamenti, vandalismi o è stato oggetto di fenomeni di privatizzazione.
Per questi motivi non c’è stata nessun’altra opzione se non procedere al termine del servizio a livello nazionale e continentale.
Una decisione sofferta dal punto di vista morale, umano e finanziario“.
(ANSA del 14 febbraio 2018, ore 16:34)
N.B. – il 13 dicembre scorso l’Assessore in persona alla Mobilità del Comune di Roma, Linda Meleo, ha fatto addirittura da sponsor alle prime 185 biciclette della Gobee Bike. (vedi http://www.vasroma.it/il-bike-sharing-fa-il-bis-al-centro-e-alleur-arrivano-le-bici-verdi-di-gobee-bike/)
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Il Fatto Quotidiano 15 febbraio 2018
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la Repubblica 15.02.2018