Il centrodestra continua a puntare sull’ autostrada a pedaggio Roma Latina. Ai recenti endorsment dell’UGL e di Forza Italia, si è associato anche Stefano Parisi. Il neo candidato alla Regione Lazio, teme infatti per il destino dell’opera. Non si fida del centrosinistra, nonostante le rassicurazioni ottenute dall’attuale governatore del Lazio. L’ingresso a Roma “Zingaretti dice che l’accordo elettorale con Liberi e uguali di Grasso e D’Alema, cioè con il partito dei magistrati che blocca lo sviluppo in Italia, non condizionerà le politiche infrastrutturali del Lazio. Eppure nel programma del Presidente uscente non c’è traccia dell’Autostrada Roma-Latina” fa notare Stefano Parisi. Per supportare la propria tesi, chiama in causa una serie di nodi che ancora non sono stati sciolti. Su tutti, l’assenza di un progetto che disciplini l’accesso dell’autostrada nella Capitale. “Dopo 5 anni ancora non è stato definito questo progetto – sottolinea Parisi – è bizzarro“. Le conseguenze rischiano però di essere particolarmente impattanti per chi abita in quella zona. Il nodo da sciogliere La maggior parte dei mezzi che oggi percorrono la Pontina, si dirige infatti verso il centro della città. Per farlo transitano sulla Pontina. Dunque la realizzazione della bretella A12 Tor de’ Cenci andrebbe ad intercettare solo una quota minoritaria di traffico, quello cioè diretto verso l’hub di Fiumicino. La maggior parte dei mezzi proseguirebbe dritto in direzione Roma, cioè sull’attuale Pontina. Con tutte le conseguenze del caso per il quartiere di Spinaceto che verrebbe investito dal traffico veicolare dei pendolari. La fantasmagorica metropolitana leggera “La verità – riflette Parisi – è che se Zingaretti resterà alla guida della Regione, la Roma-Latina non si farà. In cambio, si parla di un accordo con la sinistra-sinistra per una fantomatica, quanto fantasmagorica metropolitana leggera. Tempi di realizzazione: 20–30 anni. Così il trasporto merci continuerà a passare su carreggiate vecchie e […]