Un gruppo di lavoro multidisciplinare tecnico-scientifico formato da 75 persone, architetti, urbanisti, docenti e ricercatori universitari, geologi, agricoltori, agronomi, tecnici ambientali, giuristi, avvocati, funzionari pubblici, giornalisti/divulgatori, psicanalisti, tecnici di primarie associazioni nazionali, sindacalisti, paesaggisti, biologi, attivisti… ha lavorato per 13 mesi alla stesura di un testo normativo sul consumo di suolo che ora viene proposto dal Forum Salviamo il Paesaggio con il titolo ”Norme per l’arresto del consumo di suolo e il riuso dei suoli urbanizzati”, I promotori spiegano che si tratta di 10 articoli per una legge contro il consumo di suolo, per fermare «la modifica o la perdita della superficie agricola, naturale, seminaturale o libera, a seguito di interventi di copertura artificiale del suolo, di trasformazione mediante la realizzazione – entro e fuori terra – di costruzioni, infrastrutture e servizi o provocata da azioni, quali asportazione ed impermeabilizzazione». Dieci articoli per una legge attesa da decenni e che sembrava potersi concretizzare dal 2009, quando un’ampia coalizione nazionale di associazioni, comitati e singoli cittadini rese evidente l’insostenibile peso della speculazione edilizia. «Dieci articoli per una legge dal basso – dicono al Forum Salviamo il Paesaggio – dopo che lo scioglimento delle Camere ha sancito la fine ingloriosa del testo arenatosi al Senato, che ha vanificato lo sforzo avviato all’inizio della legislatura e l’impegno di tanti che avevano prestato il proprio servizio al Paese, producendo osservazioni, partecipando ad audizioni». Per i promotori del progetto di legge quello della politica è un fallimento che «ci obbliga a riprendere con energia la battaglia, perché di battaglia si tratta, per arrestare subito il consumo di territorio. Arrestare e non limitare o ridurre. Perché quello che serve oggi è un taglio netto. Un obbligo per legge. Una legge che oltre a porre la parola “fine” al film ‘Le mani sulla città’ che va […]