La Lega antivivisezione (Lav) attacca il ministro dell’ambiente Gian Piero Galletti accusandolo di aver inferto una grave mutilazione alla tutela dei delfini in cattività nei delfinari. Gli animalisti denunciano che fino al 3 gennaio «l’Italia vantava una norma (Decreto 6 dicembre 2001 n.469) per la tutela dei delfini in cattività tra le più complete in Europa e in linea con gli obblighi derivanti dalla Direttiva Ue. Però, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto 20 dicembre 2017, il Ministro dell’Ambiente Galletti, di concerto con il Ministro della Salute Lorenzin e con il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Martina, ha mutilato questa legge, modificando uno degli articoli fondamentali per la protezione degli animali, quello che vietava al pubblico il nuoto con i delfini». Secondo la Lav, «se non bastassero le evidenze scientifiche a sostegno del divieto di nuoto con i delfini in cattività da parte del pubblico, la rimozione di questo divieto ad opera del Decreto 20 dicembre 2017, risulta ancora più sorprendente alla luce del fatto che lo stesso Ministro dell’Ambiente Galletti aveva ribadito il divieto di questa pratica, soltanto due anni fa, con il “suo” Decreto 28 maggio 2015 che integrava il DM 469/2001 per la tutela dei Tursiopi in cattività nel Decreto Legislativo 73/2005 (normativa sui giardini zoologici); inoltre, questa recente misura va in controtendenza con quella, storica, appena adottata dal Governo di cui fa egli parte, che ha introdotto una fondamentale legge che prevede il graduale superamento degli animali dai circhi, riconoscendo quindi la necessità di superare l’utilizzo degli animali negli spettacoli». Il ministero ribatte con una nota alle accuse degli animalisti: «La modifica normativa che riguarda il nuoto con i delfini nei delfinari non elimina il divieto ma, in piena aderenza con la direttiva comunitaria, disciplina le casistiche per concedere eventuali deroghe: […]