Il 31 dicembre la Cina ha annunciato che «i principali lavori del più lungo ponte marittimo del mondo sono stati terminati come previsto domenica, dopo che il sistema si illuminazione è stato installato e testato». Per terminare il gigantesco ponte di 55 km che collega i due territori autonomi di Hong Kong e Macao con Zhuhai ci sono voluti 6 anni di preparativi e 8 anni di lavori e l’agenzia ufficiale cinese Xinhua spiega che «i lavori maggiori consistono in un ponte principale di 22,9 km, un tunnel de 6,7 km e in un isolotto artificiale al largo del ponte, considerato come la parte più tecnicamente difficile dei lavori». Zhang Jinwen, direttore del progetto dell’Authority del ponte Hong Kong-Zhuhai-Macao (PHZM) ha spiegato che a gennaio «gli ingegneri e i costruttori testeranno il coordinamento tra i diversi sistemi e attrezzature del ponte e procederanno al lavoro di ispezione e pulizia. Il ponte sarà messo in servizio a titolo sperimentale, dopo la conclusione del suo progetto portuale e il suo trasferimento alle autorità delle dogane, dell’ispezione, della quarantena e del controllo frontaliero». Su Yi, assistente in capo dell’Authority del PHZM, ha sottolineato che «in questi ultimi 14 anni l’economia regionale e la rete dei trasporti hanno conosciuto enormi cambiamenti, il che ha spinto le autorità a rivalutare i tasso di utilizzo del ponte». Ai critici preoccupati per il fatto che sul mega-ponte ci sarà poco traffico Su ha risposto: «Abbiamo pienamente fiducia nell’avvenire». Il ponte permetterà di ridurre a 30 minuti il tragitto da Hong Kong a Zhuhai, contro le 3 ore attuali, integrando così le megalopoli del Delta del fiume delle Perle e proprio per questo il movimento indipendentista e autonomista di Hong Kong teme che in realtà si tratti di un costoso cavallo di Troia del regime comunista per […]