L’innalzamento del livello dei mari non è una minaccia solo per le popolazioni che vivono lungo la costa atlantica degli Stati Uniti o per le infrastrutture, ma anche per migliaia di siti archeologici o di interesse storico, “memoria” del passato americano.
Secondo un’analisi dell’Università del Tennessee pubblicata su Plos One il mare che si alza per effetto del cambiamento climatico mette a rischio fino a 13 mila siti archeologici lungo la costa sud-orientale americana già entro la fine di questo secolo.
Di questi almeno mille sono inseriti nel registro nazionale di luoghi storici come importanti proprietà culturali.
Tali siti, spiegano i ricercatori, potrebbero finire sott’acqua con un incremento del livello del mare di un metro.
Tra i numerosi siti che potrebbero andar persi, spiega all’ANSA David George Anderson, uno degli autori della ricerca, ci sono luoghi in cui hanno vissuto i Nativi e i primi coloni.
Ci sono luoghi icona come Charleston, Jamestown o il Kennedy Space Center.
Tutti “a rischio anche con incrementi minimi del livello del mare, dell’ordine di 1-3 metri“.
Tali proiezioni per lo scienziato dovrebbero indurre a considerare nei piani di mitigazione dell’impatto dell’innalzamento dei mari anche il patrimonio storico nazionale a rischio scomparsa.
(ANSA del 29 novembre 2017, ore 20:35)