Dopo il mancato accordo del 9 novembre, una maggioranza qualificata degli Stati membri dell’Unione Europea ha prorogato per 5 anni l’utilizzo del glifosato con i voti a favore di Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Spagna, Lettonia, Lituania, Ungheria, Olanda, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito, mentre hanno votato contro Italia, Belgio, Grecia, Francia, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Malta e Austria e il Portogallo si è astenuto. Ora la Commissione europea pubblicherà il rinnovo formale della licenza per il glifosato nell’Ue al quale teneva tanto e per il quale tanto ha fatto pressione insieme alla lobby dei pesticidi. Durissima la reazione della Coalizione italiana StopGlifosato espressa dalla portavoce Maria Grazia Mammuccini: «La proroga di cinque anni per un erbicida sospetto di cancerogenicità è la negazione totale del principio di precauzione su cui sono nate le politiche di tutela ambientale e della salute dell’Unione Europea. Il comitato che ha esaminato la richiesta ha concesso la proroga soprattutto grazie al fatto che la Germania si è schierata a favore dei 5 anni. Una brutta pagina anche per il governo tedesco, che lascia pensare al fatto che dopo l’acquisizione di Monsanto da parte della Bayer, il governo di Berlino pensi alla protezione dell’ambiente e della salute in maniera nettamente più tiepida che in passato». Secondo la Coalizione che raggruppa 51 associazioni ambientaliste, agricole e sindacali, «il rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato per altri 5 anni rappresenta una autentica truffa ai danni dei cittadini europei e dell’ambiente». La Coalizione italiana StopGlifosato, che fanno parte del grande movimento di cittadini che si sono mobilitati in tutta Europa per chiedere «lo stop immediato per una sostanza sicuramente dannosa, al di là delle polemiche sulla cancerogenicità», sottolinea: «Come sappiamo, i cosiddetti Monsanto papers hanno svelato le pressioni e le interferenze della multinazionali […]