Accademia Kronos, Aiig, Cts, Enpa, Fare Verde, Federazione Pro Natura, Fai – Fondo per l’ambiente italiano, Greenpeace Italia, Gruppo di intervento giuridico, Gruppi di ricerca ecologica, Italia Nostra, Lav, Legambiente, Lipu, Marevivo. Mountain Wilderness, Rangers d’Italia, Sigea, Tci, Vas, Wwf Italia, chiedono «il ritiro dell’emendamento 101.0.03 (seconda pagina dell’allegato) al disegno di legge di Bilancio 2018 presentato originariamente dai membri del gruppo PD nella Commissione ambiente del Senato». Le 21 associazioni ambientaliste, animaliste e protezioniste dicono che «dovrebbe essere dichiarato inammissibile, come ha avuto modo di ribadire in molte occasioni nel passato la Presidenza della Repubblica, perché riguarda materia ordinamentale estranea alla materia economico-finanziaria propria della Legge di Bilancio». La materia del contendere è il Parco del Delta del Po che, come ricordano le associazioni, è la più grande area umida d’Italia, dove sostano e vivono oltre 300 specie di uccelli, ma anche il black spot a livello nazionale per il bracconaggio ittico e venatorio, secondo Ispra, l’istituto di ricerca e protezione ambientale del ministero dell’ambiente. È sotto gli occhi di tutti il fallimento delle politiche di tutela dei due parchi regionali esistenti da decenni (da 20 anni quello Veneto, da 29 anni quello Emiliano Romagnolo), ma è proprio alle Regioni e agli enti locali che un emendamento tra quelli segnalati dal Gruppo PD del Senato alla Legge di Bilancio 2018 vuole affidare un parco fantasma, facendo tabula rasa della prevista istituzione di un unico parco interregionale o di un vero parco nazionale, nel caso di mancanza dell’intesa tra le Regioni interessate, previsti a suo tempo dall’articolo 35, comma 4 della Legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991) e rimasti lettera morta. Secondo ambientalisti e animalisti «l’intento dell’emendamento appare quello di creare un parco fantasma, di cui non si capisce la natura, completamente al di fuori del “perimetro” e dello spirito della legge quadro nazionale sulle aree protette perché: 1. si vorrebbe istituire un “parco” […]