Urbanistica Roma: De Petris (SI) “A rischio di demolizione decine di edifici di interesse storico e architettonico. Subito intervento di tutela del Ministro dei Beni Culturali”

 

Quartiere Coppedè a Roma

COMUNICATO STAMPA

Interrogazione della senatrice di Sinistra Italiana ai Ministri Franceschini e Galletti

31/10/17 – “La demolizione del villino del conte Naselli al quartiere Coppedè potrebbe essere solo l’inizio di una lunga serie di interventi in grado di arrecare gravi danni al tessuto edilizio dei quartieri di pregio limitrofi al centro storico.  

La nuova legge regionale sulla ‘rigenerazione urbana’ premia interessi speculativi sul patrimonio esistente che nulla hanno a che spartire con la necessità di risanamento urbanistico dei quartieri e con le reali esigenze abitative”.

Loredana De Petris, senatrice di Sinistra Italiana e capogruppo del Misto a Palazzo Madama, ha presentato oggi un’interrogazione urgente al Ministro dei Beni Culturali e al Ministro dell’Ambiente, in ordine alle conseguenze che si potrebbero produrre nella Capitale per effetto dell’applicazione della Legge regionale sulla ‘rigenerazione urbana’, in vigore dallo scorso 18 luglio.

Garbatella, Città Giardino, Monteverde Vecchio, Appio Latino – dichiara la senatrice – sono solo alcuni dei quartieri della capitale, risalenti al periodo antecedente agli anni ’50, dove è presente un tessuto edilizio di pregevole qualità architettonica e volumetria ridotta, aree dove la possibilità indiscriminata di demolire e ricostruire, con premio di cubatura, può incentivare la nuova speculazione.  

La Legge regionale consente inoltre di applicare il meccanismo di demolizione e ricostruzione, con incremento della cubatura, anche nelle aree naturali protette e nelle aree agricole.”

In questa vicenda si registra anche l’inerzia dell’Amministrazione capitolina in carica – prosegue l’esponente di Sinistra Italiana – che ad oggi non ha ancora deliberato l’esclusione di alcuna area dall’applicazione della legge sulla rigenerazione. Sarebbe il caso che l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Luca Montuori, si risvegli dal torpore che lo caratterizza e in cui ha fatto precipitare l’urbanistica romana”.

Nell’interrogazione chiediamo – conclude De Petris – che sia il Ministro dei Beni Culturali a dichiarare, con specifici vincoli, l’intangibilità dei tessuti edilizi storici, e il Ministro dell’Ambiente ad intervenire per salvaguardare le aree a rischio di speculazione inserite in Parchi e Riserve naturali già istituiti nel territorio di Roma.

 

INTERROGAZIONE URGENTE ai sensi dell’art.151 del Regolamento

Al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

Al Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare

PREMESSO CHE

– il Consiglio regionale del Lazio ha approvato, in via definitiva, la Legge regionale 18 luglio 2017, n.7, pubblicata sul B.U.R.L. n. 57 del 18/07/17, suppl. n.3, e recante disposizioni in materia di rigenerazione urbana e per il recupero edilizio;

– la suddetta legge conferisce, a vario titolo, ai privati proprietari promotori, fatta eccezione per le aree soggette a vincolo di inedificabilità assoluta e per le aree individuate come centri storici dal Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), la facoltà di demolire e ricostruire edifici esistenti, con relativo premio di cubatura, facoltà che si applica anche ai tessuti edilizi di pregio esterni ai centri storici, alle aree naturali protette, limitatamente alle zone individuate come “paesaggio degli insediamenti urbani” dal PTPR, e nelle aree agricole, limitatamente alle zone individuate come “paesaggio degli insediamenti urbani” e “paesaggio degli insediamenti in evoluzione” dal PTPR;

– la facoltà di demolire e ricostruire con premio di cubatura è conferita dalla legge in questione sia nell’ambito dei “programmi di rigenerazione urbana” (art.2 della legge), che all’interno degli “ambiti territoriali di riqualificazione e recupero edilizio” (art.3), che negli “interventi per il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico degli edifici” (art.5), che nell’ambito dei cosiddetti “interventi diretti” (art.6);

– mentre per l’attuazione degli interventi di cui all’art.2, all’art.3 e all’art.5 è contemplata una preventiva deliberazione di indirizzo dei Consigli comunali, che possono pertanto introdurre anche limitazioni territoriali all’applicazione della normativa, nel caso di cui all’art.6 – interventi diretti – non è prevista alcuna possibilità di deliberare ulteriori esclusioni o ambiti protetti;

– l’applicazione delle disposizioni in questione desta particolare preoccupazione per la città di Roma, laddove sussistono tessuti edilizi di notevole pregio localizzati all’esterno del perimetro del centro storico (Mura Aureliane), fra i quali il quartiere Coppedè, la “Città Giardino”, il quartiere Prati – Delle Vittorie, i quartieri di Garbatella e di Monteverde Vecchio etc.., queste ed altre zone nelle quali interventi di demolizione e ricostruzione, con l’incentivo di un consistente incremento di cubatura, possono generare gravi danni alla qualità architettonica, urbanistica e sociale degli insediamenti consolidati, antecedenti agli anni ’50 del secolo scorso, con la presenza di edifici di notevole rilievo architettonico a rischio di demolizione, tenuto conto peraltro che l’Assemblea Capitolina non ha ad oggi deliberato alcun criterio di esclusione;

– è già in corso in via Ticino 3, nel quartiere Coppedè, la demolizione del villino del conte Naselli risalente al 1930, edificio di pregio architettonico che sarà sostituito da una palazzina moderna, intervento che ha provocato le proteste degli abitanti della zona e la mobilitazione di associazioni rivolte alla tutela del patrimonio storico;

– configura inoltre un grave rischio ambientale la facoltà concessa dalla suddetta legge regionale di edificare, mediante demolizione e ricostruzione, nelle aree naturali protette, in relazione alla sussistenza di un importante sistema di parchi e di riserve naturali già istituite e ricadenti nel territorio della Capitale, anche di competenza dello Stato, per un totale di oltre 15.000 ettari, tutt’ora prive, in gran parte, di Piani di Assetto approvati e cogenti;

– desta inoltre grave preoccupazione la facoltà di promuovere i suddetti interventi edilizi anche in aree agricole di pregio, tenuto conto della straordinaria rilevanza paesaggistica che rivestono ampie porzioni dell’Agro romano;

CHIEDE DI SAPERE

– se non ritenga il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo necessario ed urgente disporre, avvalendosi della competente Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, l’avvio di una ricognizione finalizzata all’estensione dei vincoli di natura storica sul tessuto edilizio della Capitale antecedente agli anni ’50 del secolo scorso, con particolare riferimento ai quartieri consolidati che presentano edifici di rilievo architettonico e complessi urbanistici da tutelare integralmente nella loro complessità, dichiarandone pertanto l’interesse culturale;

– se non ritenga il suddetto Ministro necessario, in attesa del completamento della ricognizione di cui sopra, disporre, d’intesa con la Regione Lazio e con Roma Capitale, la sospensione degli interventi di demolizione e ricostruzione autorizzabili ai sensi della Legge regionale 18 luglio 2017, n.7, al fine di prevenire la possibilità di danni irreparabili al patrimonio storico e ambientale della città;

– se non ritenga il Ministro dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare di accertare con urgenza per quali motivi, ad oltre 13 anni dall’adozione da parte dell’Ente gestore, non risultino ancora approvati tutti i Piani delle aree naturali protette ricadenti nel territorio di Roma Capitale, circostanza che espone fra l’altro parte di questi territori di straordinario interesse ambientale al rischio di interventi edilizi in attuazione della citata Legge regionale 18 luglio 2017, n.7, e se non ritenga, a tale proposito, necessario adottare specifiche misure di salvaguardia.

 

                                                                                                Sen. Loredana De Petris

 

 

 

 

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