Che la normativa italiana sui rifiuti sia farraginosa quanto problematica non è una novità, ma è quando incrocia le mire dichiarate ormai ad ogni livello politico in fatto di economia circolare che le contraddizioni divengono ancor più stridenti. È quanto sta purtroppo accadendo all’interno della filiera industriale per la gestione dei rifiuti organici, che ad oggi vale già oltre 9mila posti di lavoro ma è stata messa a rischio esattamente 1 anno fa da poche righe inserite all’interno del Collegato agricoltura, che a breve oltre al danno potrebbero aggiungere la classica beffa: una nuova procedura d’infrazione europea. È quanto hanno denunciato ieri Cic (Consorzio italiano compostatori), Utilitalia e Fise Assoambiente (Associazioni delle imprese dei servizi ambientali), rivolgendosi direttamente alla Camera dei Deputati, dove in questi giorni le Commissioni stanno lavorando al testo del disegno di legge recante disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2017 (AC. 4505). Questa legge infatti è «l’occasione per sanare la frattura creata con la normativa europea dall’art. 41 della legge 28 luglio 2016 n. 154 (c.d. “Collegato Agricolo”) che ha fatto uscire dal campo di applicazione della disciplina sui rifiuti, “sfalci e potature” provenienti dalla manutenzione del verde urbano. In seguito all’approvazione del “Collegato Agricolo” la Commissione europea ha ribadito (IT-E-008519/2016) che la direttiva 2008/98/CE include nella definizione di rifiuto organico anche gli sfalci e le potature di giardini e parchi, impegnandosi peraltro a sollevare la questione con le autorità italiane, con cui è stato aperto un percorso di carattere precontenzioso che, se non corretto per tempo, porterà inevitabilmente alla procedura d’infrazione». Difatti, è lo stesso commissario Ue all’Ambiente Karmenu Vella ad aver risposto – a nome della Commissione europea – all’interrogazione parlamentare E-008519-16 affermando che «ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 4, della direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti (di […]