Oltre al paesaggio e prima di questo, per rispondere a Metropolis, ci sarebbe da denunciare che l’autorizzazione a costruire, è stata data solo da un capufficio nel silenzio di sindaco e assessori e a questa autorizzazione poi si sono aggiunte altre due, quella dell’ufficio demanio e quello della Commissione per il paesaggio e che queste autorizzazioni sono state concesse su una zona ad altissimo rischio idrogeologico, a ridosso di una galleria paramassi, su una scogliera di fronte a mare aperto. Mentre le concessioni per gli stabilimenti e i lotti per la locazione di arenili, passano per un altro ufficio con un altro capufficio, anche qui, col silenzio assenso di sindaco e assessori. I nomi li potete leggere sull’albo pretorio on line del comune di Vico Equense, non c’è bisogno che li faccia io, anche perché li sapete già: sono quelli degli uffici preposti a questo genere di attività. Così i famosi lotti sono stai affidati per quattro anni ai soliti gestori, tranne qualche novità: il Pezzolo e lo spazio dell’ex Saraceno che dovrebbero essere stati affidati ai potenti proprietari limitrofi, che non contenti di aver realizzato abusi edilizi ricevono in premio anche la concessione di un pezzo di arenile, dove qualcuno poteva ancora stendersi gratuitamente, che – a mio avviso – prima di essere utilizzato, dovrebbe essere completamente bonificato, ma si sa, queste sono inezie, l’importante è far pagare anche l’aria, fetida pure quella che respiriamo. Qualcuno potrebbe dire: “Marò Frà, ma non vedi niente di buono?”, no, non vedo niente di buono: vedo la latitanza della pratica della democrazia e del valore del Consiglio Comunale (che si sta tenendo proprio mentre sto scrivendo questo articolo) vedo soprusi, prevaricazioni a danno della gente più umile, vedo una gestione profondamente disonesta e iniqua del territorio, ma vedo anche la gretta volontà […]