Nel 2016 il grande ghiacciaio Kaskawulsh, nello Yukon, nel nord del Canada si è ritirato circa un miglio rispetto alla superficie che ricopriva nel secolo scorso e questo fenomeno ha innescato un velocissimo evento geologico: il fronte del ghiacciaio, che sciogliendosi alimentava il fiume Slims, che poi scorreva a nord per sfociare nel Mare di Bering, si è ritirato così tanto che l‘acqua ha cambiato corso, unendosi al fiume Kaskawulsh, che fluisce a sud verso il Golfo dell’Alaska. Questa cattura del corso di un fiume da parte di un altro è stata documentata dallo studio “River piracy and drainage basin reorganization led by climate-driven glacier retreat” pubblicato su Nature Goscience da un team statunitense e canadese guidato da Daniel Shugar, dell’università di Washington – Tacoma che spiega che i geologi erano a conoscenza della cosiddetta “river piracy” ma nessuno la aveva mai documentata in epoca moderna: «La gente aveva visto i dati geologici – migliaia o milioni di anni fa – non nel XXI secolo, dove sta accadendo sotto i nostri occhi». La river piracy, conosciuta anche come stream capture, può avvenire a causa di movimenti tettonici della crosta terrestre, di frane, di erosione del suolo e, come in questo caso, per un cambiamento in una sorgente glaciale. Lo studio dimostra che, con il cambiamento climatico, cambiamenti repentini come questo sono meno prevedibili di quel che si credesse. Nell’estate 2016 Shugar, Jim Best dell’università dell’llinois, e il canadese John Clague, della Simon Fraser University, avevano programmato una ricerca sul campo sul fiume Slims, un sistema geologicamente attivo dello Yukon che alimenta il lago Kluane, ma quando sono arrivati ad agosto il fiume non scorreva più e successive indagini hanno dimostrato che era praticamente scomparso in soli 4 giorni, dal 26 al 29 maggio. Shugar spiega che «alla fine dell’estate, c’era a malapena […]