Secondo la presidente di Legambiente Rossella Muroni, «i dati diffusi dall’Oms sulla mortalità infantile legata all’inquinamento sono davvero preoccupanti e confermano ancora una volta gli effetti dannosi che l’inquinamento causa alla salute delle persone e dei più piccoli. Abbiamo città sempre più soffocate dallo smog, ma anche territori che ogni giorno subiscono attacchi di ogni tipo e che spesso vengono trasformati in discariche a cielo aperto, o luoghi dove tombare rifiuti o sversare sostanze inquinanti avvelenando fiumi, acque e mari. Per frenare questo scempio contro il territorio e la morte silenziosa per inquinamento, che causa nel mondo la morte di 1,7 milioni di bambini all’anno sotto i cinque anni, è indispensabile una lungimiranza politica e interventi preventivi sull’ambiente, oltre ad una costante campagna di informazione e sensibilizzazione nei confronti dei cittadini». L’associazione ambientalista cita in dettaglio i due nuovi rapporti dell’Organizzazione mondale della sanità (Oms), secondo i quali «più di un quarto dei decessi di bambini di meno di 5 anni di età è attribuibile all’inquinamento dell’ambiente. Ogni anno, i rischi ambientali – inquinamento dell’aria indoor ed esterna, fumo passivo, insalubrità dell’acqua mancanza di servizi igienici e igiene insufficiente – provocano il decesso di 1,7 milioni di bambini di meno di 5 anni». La Muroni ricorda che «in questi anni se da una parte è aumentata la sensibilità degli italiani nei confronti dei temi ambientali, dall’altra parte abbiamo una politica che fatica a mettere davvero al centro della sua agenda l’ambiente, che per gli italiani è una parola che parla di futuro. Per questo ribadiamo l’urgenza di definire politiche ad hoc che tutelino veramente la salute pubblica, i territori e la qualità dell’aria, perché parlare di ambiente significa ripensare i luoghi in chiave moderna, avere una visione contemporanea e una percezione di come gli interventi urbanistici, orientati dalle questioni […]