Nel recente “Fitness Check of the Birds and Habitats Directives”, la Commissione europea afferma che «la situazione delle popolazioni di uccelli, di altre specie protette e degli habitat naturali presenti nell’Unione europea sarebbe di gran lunga peggiore in assenza della tutela garantita dalle direttive Uccelli e Habitat». Ma ammette che «pur essendo idonee al loro scopo, le due direttive devono però essere applicate in maniera più rigorosa e omogenea». Entro quest’anno la Commissione Ue dovrebbe presentare un piano d’azione «contenente le misure necessarie per apportare significativi miglioramenti alle iniziative di tutela della natura». La rivista Ue L’ambiente per gli Europei ricorda che «la direttiva “Uccelli” tutela tutte le specie di uccelli selvatici esistenti nell’UE, mentre la direttiva “Habitat” riguarda la conservazione di oltre 1.200 specie e sottospecie floro-faunistiche, nonché di 231 tipi di habitat naturale. Il recente controllo di adeguatezza eseguito dalla Commissione europea ha valutato il rendimento di queste due direttive in base a cinque criteri: efficacia, efficienza, pertinenza, coerenza e valore aggiunto per l’Ue. Sulla scorta di un ampio dialogo con le parti interessate (compresa una consultazione pubblica online della durata di 12 settimane che ha fatto registrare una partecipazione record, ricevendo ben 552 000 risposte), lo studio ha concluso che le direttive “Uccelli” e “Habitat” hanno rafforzato le basi per la tutela della natura in Europa, consentendo di raggiungere risultati significativi nello stato di conservazione delle specie e degli habitat protetti grazie ad azioni mirate». Lo studio indica inoltre che Natura 2000, la rete europea di aree protette – presa di mira dalla relazione speciale della Corte dei Conti Ue – , che si estende su quasi il 20% della superficie terrestre dell’Ue e sul 6 % delle sue aree marine, «ospita un’ampia quota di specie a rischio non coperte dalle due direttive». Il controllo di adeguatezza ha […]