Il 10 agosto 2016 è stato emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) con cui si dà attuazione all’art. 35 dello “Sblocca Italia” sugli inceneritori: ha ad oggetto la “Individuazione della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in esercizio o autorizzati a livello nazionale, nonché individuazione del fabbisogno residuo da coprire mediante la realizzazione di impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilati”.
Il 16 dicembre 2016 l’associazione di promozione sociale “Raggio Verde” ha presentato il ricorso n. 14469 per l’annullamento del suddetto D.P.C.M., senza chiedere la sospensiva, costituendosi poi il 12 gennaio 2017.
Sembra che ci sia un altro ricorso pendente, pur esso senza sospensiva, presentato dal Forum ambientalista di Rifondazione Comunista.
Il successivo 21 dicembre 2016 il Movimento LEGGE RIFIUTI ZERO e VAS hanno presentato a loro volta il ricorso n. 14990 per l’annullamento, previa sospensiva, del D.P.C.M. del 10/08/2016: il ricorso è stato presentato anche nei confronti delle Regioni Lazio, Toscana, Sardegna e Lombardia.
Nell’udienza del 26 gennaio 2017 di apertura per la richiesta di sospensiva sul ricorso al TAR Lazio, le Regioni NON SI SONO COSTITUITE e sia l’Avvocatura dello Stato che la Presidenza del Consiglio dei ministri NON HANNO PRESENTATO ATTI A DIFESA ED HANNO OMESSO PERSINO DI INTERVENIRE IN MERITO.
La Sezione Prima del TAR ha allora emesso la seguente la seguente Ordinanza n. 1367 del 26 gennaio 2017 ingiungendo alla Presidenza Consiglio Ministri di produrre entro 40 giorni una semplice ma “dettagliata relazione” ed ha fissato al 22 marzo 2017 la nuova udienza per la trattazione della sospensiva cautelare.
Si tratta sicuramente di una buona notizia, perché a fronte di una rinuncia alla difesa, nei fatti, almeno in questa fase da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il TAR ha ritenuto opportuno chiedere chiarimenti prima di decidere: ci sembra che il ricorso abbia avuto già il suo peso perché il collegio prima di sospendere un provvedimento così importante ha voluto essere sgravato da ogni responsabilità “politica”.
In occasione dell’udienza del prossimo 22 marzo verrà chiesto che venga stralciata ogni documentazione irrilevante ai fini istruttori e qualsiasi scritto difensivo dell’Avvocatura di Stato, perché in questa fase l’avvocatura ha perso ogni diritto a depositare memorie difensive.
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Il Movimento LEGGE RIFIUTI ZERO e VAS invitano fin d’ora ad organizzare un presidio nazionale per manifestare sotto il TAR Lazio per la concessione della SOSPENSIVA CAUTELARE.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi