Il 23 gennaio, il sindaco Brugnaro va a Parigi, in “missione” presso l’Unesco, per evitare che Venezia sia trasferita dall’elenco dei siti etichettati patrimonio dell’umanità, per il loro valore “universale ed eccezionale”, a quello dei siti “a rischio”. Tale ipotesi è stata ventilata, alcuni mesi fa, in una risoluzione dell’organizzazione internazionale che ha “intimato” alle autorità italiane di affrontare concretamente, ed entro febbraio, le questioni – grandi navi, infrastrutture, turismo, spopolamento – che minano “l’integrità e l’autenticità” della città e rischiano di trasformarla in “un semplice villaggio turistico”. Brugnaro aveva immediatamente reagito con toni sprezzanti. “A Venezia devono pensarci i veneziani.. di discorsi ne abbiamo le scatole piene”, aveva detto, “ e poi siamo noi che portiamo valore all’Unesco e non viceversa”. Anche adesso, poco prima di partire, ha riaffermato che “è ora di smetterla con le offese aristocratiche”, ma non ha reso note le “soluzioni” che illustrerà nell’incontro parigino. Soluzioni che non sono nemmeno state discusse in consiglio comunale, ma sulle quali si vanta (e probabilmente è la verità) di avere l’appoggio di quelli che contano, cioè dei gruppi che più estraggono profitti dal “sito”: armatori e tour operators, costruttori e investitori immobiliari, con il loro corollario di intermediari e di lucrose attività esentasse. In particolare, ha ribadito l’accordo totale con l’ex presidente dell’autorità portuale Paolo Costa – ha detto di volerlo assumere come consulente del comune- che rifiuta qualsiasi riduzione sia della dimensione delle navi che del numero degli arrivi. In mancanza di informazioni su quello che Brugnaro racconterà ai funzionari dell’Unesco, le sue decisioni restano l’indizio più chiaro per capire quali siano gli obiettivi e gli interessi della sua amministrazione. Singolarmente, alcune possono sembrare di modesto rilievo. Ad esempio l’aumento del 5% della tariffa smaltimento dei rifiuti ai residenti, perché vogliamo mostrare ai turisti una città […]