Il Consiglio direttivo dell’Ente Parco Nazionale della Majella ha recentemente varato il nuovo piano. L’esigenza di ammodernamento è stata determinata dalla vetustà delle obsolete previsioni del piano vigente, di fatto risalenti ad indagini ed istruttorie di quasi vent’anni prima. Inoltre, il contenuto vago, generico ed indeterminato della parte normativa, per buona parte avente natura urbanistico-edilizia e comunque ricalcante il disposto di cui all’art. 12 della legge quadro, ha generato incertezze applicative, eccessive discrezionalità e notevoli contenziosi. Occorreva far chiarezza e introdurre contenuti fattivi e gestionali. Dunque, la stesura del lavoro ha seguito ad una attività di vaglio e comparazione della pianificazione adottata nella maggior parte dei parchi nazionali italiani, e ad un confronto con gli strumenti di gestione di alcuni rappresentativi parchi europei di Cat. II IUCN (Alti Tauri, Berchtesgaden, Triglav, Parco nazionale Svizzero). La cognizione degli elementi di criticità apparsi nelle diverse realtà o prassi applicative italiane, invece, ha costituito la base per una piattaforma di miglioramento ed ammodernamento. L’impronta della massima semplicità, dunque, è stata sì condotta, e per l’effetto è stato ancora adottato lo schema, per così dire, “tradizionale”. Purtuttavia sono stati acquisiti spunti utili dall’evoluzione anche internazionale dei principi cardine dell’environmental law e dei suoi strumenti applicativi. In questi termini, ex multis, vi è il riferimento al “principio di precauzione”, o il ricorso alle misure di compensazione, nonché sono stati costruiti spiragli applicativi, ex art. 15 l. quadro, dell’istituto mitteleuropeo del vertragsnaturschutz. Nella stessa direzione, vi è anche, l’ingerenza propositiva del Parco, ad esempio, nella gestione dei rifiuti, nella tutela dall’inquinamento luminoso. Od anche l’azione attiva nella eliminazione dei detrattori ambientali, diversamente relitti unicamente nella stentata applicazione dei poteri di riduzione in pristino ex art. 29 l. quadro. Risulta, invece, necessario – in forza di un doveroso coordinamento normativo, che s’informa anche alle regole di […]