L’11esimo Arctic Report Card della Natioal oceanic and atmospheric adminisration Usa (Noaa) dimostra che nel 2016 l’Artico ha registrato temperature calde dell’aria senza precedenti e che questo ha portato ad un ritardo record nella formazione del ghiaccio marino ed ha portato ad un vasta scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia e della coltre di neve. La Noaa spiega che il suo nuovo rapporto, presentato al meeting annuale dell’American geophysical union in corso a San Francisco, riunisce il lavoro di «61 scienziati provenienti da 11 Paesi che riferiscono su aria, mare, terra e cambiamenti degli ecosistemi. Si tratta di uno strumento chiave utilizzato in tutto il mondo per seguire i cambiamenti nell’Artico e come questi cambiamenti possono influenzare comunità, businesses e persone». Jeremy Mathis, direttore dell’Arctic research program della Noaa, sottolinea che «rispetto a quest’anno, raramente abbiamo visto l’Artico mostrare un segnale più chiaro, più forte o più pronunciato del persistente riscaldamento e dei suoi effetti a cascata sull’ambiente. Mentre la scienza sta diventando sempre più chiara, dobbiamo migliorare ed estendere le osservazioni prolungate dell’Artico, che possono informare le decisioni sane per la salute dell’ambiente e la sicurezza alimentare, nonché le emergenti opportunità per il commercio». Le principali conclusioni dell’Arctic Repord Card 2016 quest’anno sono: Temperatura dell’aria più calda: la temperatura media annua delle aree a terra sino state più alte dell’osservazione record, il che rappresenta un aumento di 3,5 gradi Celsius a partire dal 1900. Le temperature artiche continuano ad aumentare al doppio del tasso di aumento della temperatura globale. Record minimo della copertura di neve: a primavera il manto nevoso ha stabilito un record negativo nel Nord America artico, dove la sua superficie a maggio è scesa al di sotto di 4 milioni di Km2 per la prima volta da quando sono iniziate le osservazioni satellitari nel 1967. Calotta glaciale […]