La Direttiva Bolkenstein – Il Governo: stop per 4 anni all’obbligo di gara per gli ambulanti

 

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Una proroga di “tutte le concessioni in essere” fino al 31 dicembre 2020, per aprire una fase di transizione in grado di affrontare “tutte le criticità” che nascono dall’applicazione della direttiva Bolkenstein.

A mettere nero su bianco lo stop all’obbligo di gara per il commercio ambulante, che questa settimana ha portato in piazza i titolari delle postazioni nei mercati comunali, è il premier Matteo Renzi in una lettera indirizzata al presidente dell’Anci Antonio Decaro.

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Il tema, ovviamente, interessa da vicino l’Associazione dei Comuni italiani, perché ancora una volta sono i sindaci a dover gestire le proteste che nascono dal passaggio dalle attuali concessioni alla ridiscussione complessiva imposta dalla direttiva europea.

La questione è parallela a quella che da anni anima in periodiche agitazioni i titolari degli stabilimenti balneari, e in questo caso colpisce una categoria alle prese anche con la crisi dei consumi che negli ultimi hanno ha tagliato gli incassi nei mercati comunali e nelle fiere temporanee.

Quella mostrata dal Governo è qualcosa di più di un’intenzione generica.

Al ministero dello Sviluppo economico è già stato costituito un tavolo tecnico che sta lavorando per trovare le soluzioni giuridiche in grado di portare a una sorta di transizione lunga senza inciampare nelle regole comunitarie e nazionali.

Quella della Bolkenstein è infatti una lunga storia, che nasce nel 2006 con la direttiva europea e arriva in Italia nel 2010 con le norme di recepimento nazionale.

Come spesso accade per le regole chiamate a un’applicazione a scoppio ritardato, però, il legislatore non si è preoccupato troppo a suo tempo del passaggio dalle vecchie alle nuove regole, che ora investe gli operatori a rischio di perdere la loro fonte di reddito e i sindaci che devono gestire la transizione.

Di qui le pressioni dell’Anci, che oggi ottiene l’impegno su una soluzione ponte di quattro anni per un atterraggio “morbido” sulle nuove regole.

 

(Articolo di Gianni Trovati, pubblicato con questo titolo il 3 dicembre 2016 su “Il Sole 24 Ore”)

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