Dopo il no della Francia e il quasi nein della Germania, mentre si aspetta – o si teme – il no di Donald Trump che potrebbe mettere fine a tutto, il negoziato sul Trattato transatlantico di liberalizzazione commerciale tra Europa e Stati Uniti – Ttip – va avanti a livello tecnico e, anche se i no-Ttip sperano in una svolta nella politica Usa, sottolineano che «al momento questa decisione non è stata ancora formalizzata, e per questo dobbiamo continuare a informare e vigilare» e la campagna Stop Tttip Italia sottolinea che comunque «dobbiamo muoverci rapidamente perché arriverà a breve in discussione nel Parlamento Europeo il Ceta: analogo accordo tra Europa e Canada che consentirebbe a oltre 40mila multinazionali Usa tra cui Coca Cola, Wal Mart e ConAgra, oltre che a quelle canadesi, di ottenere benefici impensabili nei nostri Paesi mettendo a rischio, con le stesse regole proposte dal Ttip, il nostro livello di sicurezza sociale, ambientale e di democrazia. Volevano farlo alla chietichella e molto rapidamente: li abbiamo smascherati e fermati, ma non basta: dobbiamo spingerli a fermare l’approvazione, e possiamo farlo se in tante e in tanti spieghiamo loro che ce ne siamo accorti e non li voteremo mai più se approveranno il Ceta». L’idea della coalizione italiana contraria al Ttip e al Cetas è quella di “adottare” tutti uno o più parlamentari europei: «Ogni settimana fino alla ratifica a Strasburgo la Campagna pubblicherà sul sito internet stop-ttip-italia.net un report specifico» che chiunque potrà inviarlo ai parlamentari con un messaggio si accompagnamento standard all’indirizzo di uno o più dei parlamentari europei. Per questa settimana il testo sarà quello dell’appello che 450 organizzazioni non governative europee e canadesi (tra cui, oltre a Stop Ttip Italia, Cgil, Fairwatch, Trasform, Attac Italia, Cospe, Wwoof Italia, Slow Food Italia, Greenpeace, Distretto di Economia Solidale Altrotirreno, PEAH) hanno […]