RABAT – Il segnale è partito in contemporanea da Rabat e Parigi, al calare del sole, nel giorno in cui l’Accordo sul clima è entrato in vigore, il 4 novembre. La tour Eiffel e la Tour Hassan si sono illuminate di verde e in quello stesso momento si sono accese anche le mille luci di Marrakech, la città che, tra poche ore, dal 7 al 18 novembre ospiterà la 22/a conferenza Onu sul clima. E per tutta la durata della conferenza le fontane della città continueranno ad ospitare giochi di luce che si rincorrono fino al bacino della Menara, antica riserva di caccia della famiglia reale e oggi parco pubblico, accompagnati da musica etnica e classica, che faranno da colonna sonora agli eventi politici. La scenografia ricorda i quattro elementi: l’aria, il fuoco, l’acqua e la terra. Marrakech è pronta: un’ala nuova dell’aeroporto accoglierà gli ospiti di riguardo. Le strade sono state tirate a lucido, le tante buche che in modo pittoresco punteggiavano marciapiedi della zona residenziale e della medina sono state ripianate. Spariti i mendicanti e i piccoli criminali, i bambini che sniffano colla dai sacchetti di carta, le signore che vendono abusivamente i biscotti fatti in casa. Non c’è più nessuno dei tanti personaggi che colorano di solito la vita della città. Sembrano pettinati e composti persino i dromedari che, per accontentare i turisti, si possono cavalcare nei parchi, per pochi spiccioli. Ed è già festa, da venerdì. Allo scoccare delle 17 (le 18 in Italia) ha sfilato la parata di artisti che da piazza 16 novembre, cuore commerciale della città, fino alla storica Jamaa el Fna, assicura divertimento. Più di 150 tra cantanti, musici, danzatori e mimi con biciclette e trampoli si son riversati per le strade in un happening dal titolo ‘Il grande ciclo del cambiamento’, […]