La manifestazione organizzata dall’associazione “Verdefestival” e da “Bicipolitana” lungo i binari in disuso della Milano-Genova Un tratto di ferrovia abbandonato, lungo poco più di tre chilometri, che passa accanto all’Abbazia di Chiaravalle e s’inoltra nei campi del Parco Agricolo Sud Milano. E il sogno di un quartiere di trasformare quei binari senza treni in una pista ciclabile che, congiungendosi ad altre, colleghi il monastero all’Abbazia di Mirasole. Domenica scorsa oltre duecento persone, fra cui molti residenti dei quartieri Rogoredo e Chiaravalle di Milano e Poasco di San Donato Milanese, hanno espresso questo desiderio passeggiando — molti a piedi, qualcuno già in bicicletta — sui binari abbandonati della Ferrovia Milano-Genova, partendo dal passaggio a livello di via San Bernardo. Una manifestazione festosa, organizzata dall’associazione «Verdefestival», da «Bicipolitana» e da altri comitati, per mostrare ai residenti la bellezza del paesaggio in questo tratto e poi chiedere, tutti insieme, al Comune di Milano e alle Ferrovie di trasformarlo in una pista ciclabile. «Siamo a sei chilometri dal centro di Milano, ma il paesaggio è totalmente diverso. I binari costeggiano via Sant’Arialdo, passano proprio sotto le finestre del convento, poi si allontanano nei campi, superando cave e attraversando zone di boscaglia che in primavera fioriscono. Un panorama che potrebbe migliorare ulteriormente con la riqualificazione già annunciata dell’area di Porto di Mare», racconta Alberto Tavazzi, 55 anni, animatore e responsabile dell’associazione «Verdefestival» di Rogoredo. Per 145 anni, dal 1862 e fino al 2007, i treni della ferrovia Milano-Genova hanno attraversato il borgo di Chiaravalle. Poi, la costruzione della nuova linea ad alta velocità liberò il quartiere dal traffico ferroviario e dai disagi che procurava. Alcune rilevazioni avevano segnalato possibili danni alle fondamenta dell’Abbazia. A nove anni di distanza, il tratto della vecchia ferrovia è già stato «riconquistato» da rovi e vegetazione spontanea, soprattutto […]