Michele Mastro
Comunicato Stampa del Sindaco del Comune di Palazzo San Gervasio
Nel Consiglio comunale di Palazzo San Gervasio del 4 agosto 2016 sono stati trattate due annose questioni riguardanti il progetto di ricerca petrolifero della AleAnna Resources LLC dopo che il Consiglio di Stato ha dichiarato infondato il ricorso in appello della Regione Basilicata ed il progetto del Termodinamico, ormai archiviato, ma con ricorso presentato dalla società Teknosolar Italia 2 S.r.l. con annessa richiesta milionaria di risarcimento danni imputabili alla Regione Basilicata e computabili in oltre 1.3 milioni di euro per le spesse relative alla progettazione ed all’attività tecnica-amministrativa a cui sommare il mancato utile ritraibile dalla gestione dell’impianto strettamente legato ad un presunto incasso di oltre 1.2 miliardi di euro di incentivi statali in 25 anni di esercizio.
Un Consiglio comunale che dopo ore di discussione ha votato all’unanimità due delibere che hanno riaffermato la volontà di non scendere a compromessi con società energetiche che vorrebbero depredare il valore identitario della nostra Terra tramite invasivi ed altamente impattanti progetti.
Con la Delibera riguardante la questione Teknosolar Italia 2 S.r.l. è stato evidenziato il comportamento estremamente discutibile della Regione Basilicata già palesatosi il 17 gennaio 2015 con la sentenza n. 54/2015 del T.A.R. Basilicata con la quale venne accolto il ricorso, presentato dalla società del termodinamico, per l’annullamento del parere negativo rilasciato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata.
Parere reso nell’ambito della procedura amministrativa, posta a capo della Regione Basilicata, per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica.
Si legge nella sentenza che “inspiegabilmente, il predetto Ufficio Urbanista e Tutela del Paesaggio (della Regione Basilicata), nell’occasione, non ha trasmesso alla Soprintendenza l’istanza presentata dalla società ricorrente, e la documentazione ad essa allegata, limitandosi ad inviare una relazione tecnica relativa all’intero impianto … la Regione Basilicata non ha ottemperato a quanto disposto con la stessa ordinanza istruttoria, ovverosia non ha fornito chiarimenti in ordine all’oggetto della richiesta di parere ai sensi dell’art. 143 del d.lgs. n. 42/2004 “.
La storia si ripete con il recente ricorso presentato dalla società Teknosolar Italia 2 S.r.l. per l’annullamento dell’atto amministrativo di archiviazione dell’istanza di VIA del progetto.
Infatti, il 22 giugno 2016, il T.A.R. Basilicata fissa la Camera di Consiglio che vede la costituzione dell’Associazione ambientalista nazionale VAS Onlus e del Comune di Palazzo San Gervasio, ad opponendum, con deposito di due distinti atti di intervento e la costituzione della Regione Basilicata senza alcuna memoria difensiva, limitandosi a depositare 22 documenti compresivi del ricorso della società Teknosolar Italia 2 S.r.l., delle svariate note dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata e delle tante note fatte pervenire dalle associazioni ambientaliste. (vedi http://www.vasonlus.it/?p=32847)
Nulla da dire sull’operato dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata che ha elaborato e trasmesso all’Avvocatura regionale una copiosa e dettagliata relazione, alcuni giorni prima della Camera di Consiglio, ciò nonostante non era presente alcuna memoria difensiva nel fascicolo della Regione Basilicata il giorno in cui, pur non entrando nel merito del ricorso, si sarebbe discusso della sussistenza del danno grave ed irreparabile oltre che della fondatezza del ricorso.
Sappiamo che T.A.R. Basilicata ha deciso, con il dispiacere della Teknosolar, per il rinvio nel merito senza che alcuna sospensione le venisse concessa anche in ragione delle motivazioni evidenziate negli atti di intervento dell’Associazione VAS e del Comune di Palazzo San Gervasio.
In considerazione della flebile difesa della Regione Basilicata, nel ricorso n. 307/2016 presentato dalla società Teknosolar Italia 2 S.r.l. dinanzi al T.A.R. Basilicata, costituitasi senza alcuna memoria difensiva durante la Camera di Consiglio celebratasi il 22 giugno u.s. e vista la onerosa domanda di risarcimento danni presentata dalla società ed il danno che ne potrebbe derivare per l’intera Regione Basilicata qualora venisse accolta con una probabilità che ciò accada tanto maggiore quanto più timida continuerà ad essere la difesa dell’Avvocatura regionale all’atto di archiviazione dell’Ufficio Compatibilità Ambientale, viene segnalata la vicenda al Presidente della Giunta della Regione Basilicata, agli Assessori competenti ed al Presidente del Consiglio regionale al fine di fare chiarezza, trasmettendo la stessa Delibera anche alla Corte dei Conti – Procura regionale della Basilicata ed alla Procura della Repubblica di Potenza.
La seconda Delibera ha riguardato la questione del progetto petrolifero, denominato “Palazzo San Gervasio”, ed il ricorso in appello presentato dalla Regione Basilicata respinto con recente sentenza n. 3151/2016 in quanto ritenuto del tutto infondato.
Nella sentenza si legge: “con riferimento alle motivazioni sottese alla decisione regionale impugnata, il Collegio ritiene pienamente condivisibile l’articolato percorso argomentativo del TAR. Alla luce delle argomentazioni, l’appello deve essere respinto, in quanto infondato”.
In considerazione del fatto che il proseguo dell’iter amministrativo non potrà prescindere dal coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e dal raggiungimento di una nuova intesa con la Regione Basilicata, non superabile unilateralmente, è stato impegnato il Presidente della Giunta Regionale a mostrare la sua contrarietà tramite un indirizzo politico finalizzato a non consentire il rilascio di alcuna nuova intesa e che la stessa, in futuro, sia espressione di uno scrupoloso lavoro di sintesi derivante anche dal coinvolgimento delle realtà territoriali e di tutti i portatori di interesse auspicando che ci sia un maggiore approfondimento evitando vizi di “illogicità” e “manifesta contraddittorietà” come purtroppo avvenuto tramite il precedete diniego della Regione Basilicata annullato dal T.A.R. con sentenza confermata dal Consiglio di Stato.
il Sindaco
geom. Michele MASTRO
4 agosto 2016
La Nuova dell’8 agosto 2016