Lo Zero Rifiuti o Rifiuti Zero

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

 

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Lo Zero Rifiuti o Rifiuti Zero (in inglese Zero Waste) è una strategia di gestione rifiuti considerati non come scarti ma risorse da riutilizzare come materie prime seconde (scarti di lavorazione delle materie prime o materiali derivati dal recupero e dal riciclaggio dei rifiuti), contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente processi di incenerimento o discarica, e tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la qualità di rifiuti da smaltire. Il processo si basa sul modello di riutilizzo delle risorse presente in natura.

Rifiuti Zero può rappresentare una alternativa economica al sistema dei rifiuti tradizionale, dove nuove risorse vengono continuamente utilizzate per rimpiazzare le risorse finite in discarica.

Può anche rappresentare una importante alternativa per l’inquinamento visto che la discarica produce una quantità significativa di inquinamento ambientale.

Una Discarica nel ciclo della gestione dei rifiuti è un luogo dove vengono depositati/stoccati in modo non selezionato e permanente i rifiuti solidi urbani e tutti gli altri rifiuti derivanti dalle attività umane, (detriti di costruzioni, scarti industriali, ecc…) che, in seguito alla loro raccolta, non è stato possibile riciclare inviare al trattamento meccanico-biologico (TMB) eventualmente per produrre energia tramite bio-ossidazione a freddo, gassificare o in ultima ratio, bruciare ed utilizzare come combustibile negli inceneritori.

L’ incenerimento non fa sparire i rifiuti come ci insegna il chimico francese Antoine Lavoisier “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma, “ quindi da un inceneritore esce tutto quello che noi introduciamo, sotto forma di fumi, ceneri e acque di scarico. In questi materiali di scarto sono contenuti molti materiali tossici.

Nei fumi troviamo a seconda delle dimensioni superiori, uguali o inferiori ai 10 µm Particolato Grossolano (di dimensioni superiori), PM10 (di dimensioni inferiori), Particolato Fine (PM2, 5) (con diametro inferiore a 2,5 µm) e Particolato ultrafine (UFP o UP) (inferiore a 1 micron) e altre sostanze (Benzene, Dibenzofurani, Policlorobinofenili, Idrocarburi Policiclici Aromatici, Diossine; Ossidi di Azoto ecc).

I Composti Tossici, in particolare quelli volatili (Fumi di Scarico) si diffondono in atmosfera per poi ricadere, attraverso le piogge, sulle coltivazioni circostanti, entrando in questo modo nella catena alimentare.

Gli Inceneritori di ultima generazione con le loro alte temperature emettono nell’ ambiente polveri finissime che costituiscono un rischio sanitario ben più grave delle note polveri PM10.

L’ incenerimento dei rifiuti, fra tutte le tecniche di smaltimento è quella più dannosa per l’ ambiente e per la salute umana.

Queste “nano-polveri”, sottocategoria di particolato ultrafine, sfuggendo ai filtri dell’ inceneritore, non vengono rilevate dagli attuali sistemi di monitoraggio delle emissioni degli inceneritori e non sono previste dai limiti di legge cui gli impianti devono sottostare.

Si tratta di Particelle Inorganiche, non biodegradabili né Biocompatibili.

Nel 1999 la Dott.ssa Antonietta Gatti Ricercatrice dell’Università di Modena, scoprì come le particelle inorganiche di dimensioni del centomillesimo di miliardesimo di metro, riescono ad entrare nell’Organismo attraverso inalazione ed ingestione.

Queste particelle una volta entrate all’interno del corpo non vengono trattenute dai bronchi e riescono ad arrivare fino al nostro sistema sanguineo che le trasporta in diversi organi vitali dove restano imprigionate.

L’accumulo di queste particelle può innescare tutta una serie di malattie (studiate in nanotossicologia), molte delle quali classificate finora come CRIPTOGENICHE, cioè di origine ignota. Tra queste malattie sono presenti numerose forme di cancro.

Tra l’altro l’Inceneritore è il sistema più costoso per lo smaltimento dei Rifiuti.

Per salvaguardare l’AMBIENTE la SALUTE e il PIANETA TERRA attiviamoci per lo ZERO RIFIUTI o RIFIUTI ZERO.                                           

 

DONNE ATTIVE

Antonella Puggioni

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