La legge 22 maggio 2015, n. 68, quella sui c.d. nuovi reati ambientali, è ormai in vigore da tempo. Come si ricorderà, la sua approvazione è stata accompagnata da forti critiche provenienti da numerosi operatori del diritto, da associazioni ecologiste e da alcuni titolati padri del diritto ambientale in Italia, come i magistrati Gianfranco Amendola e Raffaele Guariniello. Legambiente, fra i sostenitori di questa legge con questo testo, ha fatto il punto dei primi mesi di applicazione della legge con il rapporto Ecogiustizia è fatta, ma sarà davvero così? Il magistrato Gianfranco Amendola ha analizzato il rapporto ed ecco le sue valutazioni. Gruppo d’Intervento Giuridico onlus dalla Rivista telematica di diritto ambientale Lexambiente, 27 maggio 2016 I primi 8 mesi di applicazione della legge sugli ecoreati secondo Legambiente. (Gianfranco Amendola) È stato pubblicato da poco, a cura di Legambiente (“Ecogiustizia è fatta”), il bilancio dei primi 8 mesi di applicazione (dal 29/5/2015 al 31/1/2016) della nuova legge sugli ecoreati (legge n. 68/2015) in Italia, su dati forniti da Corpo forestale dello Stato, Comando Tutela Ambiente dell’Arma dei carabinieri, Guardia di finanza e Capitanerie di porto. Scrive Legambiente che nei primi 8 mesi di applicazione della legge n. 68 “a fronte di 4.718 controlli effettuati, sono stati contestati 947 reati penali e violazioni amministrative, con 1.185 persone denunciate e il sequestro di 229 beni per un valore complessivo di quasi 24 milioni di euro”. Questa è la tabella sinottica elaborata da Legambiente: Si tratta, come si vede, di un bilancio complessivo che non riguarda solo i nuovi delitti (“ecoreati”). Come è noto, infatti, la legge n. 68 da un lato introduce finalmente nel codice penale il capo dei delitti contro l’ambiente (con 5 nuove fattispecie base, tra le quali spicca il disastro ambientale); e dall’altro interviene nel campo delle (vecchie) […]