“Terminal crociere a Dogaletto: una follia che respingeremo con ogni mezzo”

 

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Comunicato stampa Opzione Zero 10 maggio 2016

Se qualcuno pensa di approfittare del problema ‘grandi navi’ per ridare la stura a vecchi progetti che sanno tanto di speculazione immobiliare come i poli logistico e crocieristico di Dogaletto, si sbaglia di grosso.  

Cementificare centinaia di ettari di suolo agricolo in riva alla Laguna per fare spazio ai mostri del mare è una follia che contrasteremo con ogni mezzo a disposizione.  

Che le si voglia piazzare a Venezia, a Marghera, a Dogaletto o da qualsiasi altra parte, le ‘grandi navi’ rimangono sempre incompatibili e insostenibili.  

Come comitato siamo uniti e compatti con il Comitato No Grandi Navi e con le associazioni ambientaliste per bloccare la costruzione di nuovi canali o nuovi terminal.  

Le “grandi navi” devono stare fuori dalla Laguna punto e basta”.

È questa la pronta risposta di Opzione Zero alle dichiarazioni rilasciate oggi sulla stampa da parte del presidente della società Venezia Terminal Passeggeri (VTP) Sandro Trevisanato sulla possibilità di un terminal a Dogaletto.

Dogaletto

In un articolo del Gazzettino, Trevisanato prende infatti spunto dalla proposta fatta da Venezia Investimenti di ricollocare le navi da crociera oltre le 96.000 ton a Marghera, per rilanciare l’idea di costruire un nuovo terminal crociere sfruttando le aree agricole che si affacciano sulla Laguna nei pressi della Cassa di Colmata A in Comune di Mira, o forse là dove era previsto il Polo Logistico.

Si tratta di progetti estremamente impattanti contenuti nel PTRC partorito dall’ultima giunta Galan-Chisso e mai emendati dai successivi governi regionali guidati dalla Lega – prosegue Opzione Zero – Progetti che rientravano in pieno nella furia speculativa e cementificatrice che ha devastato il Veneto, e di cui il caso MOSE ha offerto uno spaccato inequivocabile”.

Per Opzione Zero è necessario stroncare immediatamente un disegno del genere, e per questo chiede al Comune di Mira di intervenire facendo pesare fino in fondo il proprio ruolo di comune lagunare presso la Regione, l’Autorità Portuale e presso il Comitatone.

Opzione Zero presenterà inoltre un proprio contributo in fase di osservazioni al nuovo Piano di Assetto del Territorio, con l’intento di introdurre vincoli più specifici e più stringenti per le aree potenzialmente interessate da questi progetti.

 

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