Sono aumentate del 2% nel 2015 le emissioni totali di gas serra in Italia rispetto all’anno precedente, con le emissioni di CO2 dal settore energetico che hanno mostrato un balzo del 3%.
Lo rivela l’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) diffondendo l’Inventario delle emissioni dei gas ad effetto serra per il 2014 e i dati preliminari del 2015.
In particolare, spiega l’Ispra, in Italia, nel 2014, le emissioni totali di gas serra, espresse in CO2 equivalente, sono diminuite del 4,6% rispetto all’anno precedente e del 19,8% rispetto all’anno base (1990).
“Questa riduzione, riscontrata in particolare dal 2008 – si legge nella nota – è conseguenza sia della riduzione dei consumi energetici e delle produzioni industriali a causa della crisi economica e della delocalizzazione di alcuni settori produttivi, sia della crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico) e di un incremento dell’efficienza energetica“.
All’aumento dell’emissioni di gas serra, spiega l’Ispra, hanno contribuito i settori della produzione di energia e dei trasporti, in particolare delle merci, che indicano una ripresa del sistema economico nazionale, quindi della domanda, della produzione e dell’energia.
I settori della produzione di energia e dei trasporti contribuiscono alla metà delle emissioni nazionali di gas climalteranti.
Tra il 1990 e il 2014, le emissioni di tutti i gas serra sono diminuite di 103 milioni di tonnellate, passando da 522 a 419 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, soprattutto per la riduzione delle emissioni di CO2 (che contribuiscono per l’81,9% del totale e risultano, nel 2014, inferiori del 21,4% rispetto al 1990).
Rispetto al 1990, le emissioni di gas serra del settore trasporti nel 2014 hanno mostrato un leggero aumento (1,6%), mentre quelle delle industrie energetiche sono diminuite del 28,1% anche a causa della diminuzione di produzione di energia da fonti idroelettriche, che hanno visto i bacini d’acqua poco pieni per le scarse piogge; il settore dei processi industriali, nel 2014 ha visto un calo delle emissioni del 24,9% soprattutto per la frenata nella produzione del cemento e da parte delle industrie chimiche (-72,1%).
Nell’Inventario – che l’Ispra come ogni anno, ha realizzato nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite (UNFCCC) e del protocollo di Kyoto – le emissioni dal settore dell’agricoltura sono diminuite del 16,2% tra il 1990 e il 2014.
Infine, nella gestione e trattamento dei rifiuti, le emissioni sono diminuite del 21,8%, e “sono destinate a ridursi nei prossimi anni, per la riduzione delle emissioni dallo smaltimento dei rifiuti solidi urbani in discarica, avvenuta attraverso il miglioramento dell’efficienza di captazione del biogas e la riduzione di materia organica biodegradabile in discarica grazie alla raccolta differenziata“, spiega l’Ispra.
(ANSA del 15 aprile 2016, ore 18:23)