Un modulo abitativo di 25 metri quadrati provvisto di tutti i servizi e costruito mettendo al centro l’uomo e il suo benessere: è il progetto Biosphera 2.0, ideato da Aktivhaus e promosso dal Politecnico di Torino e dall’Università della Valle d’Aosta, che oggi è stato avviato con l’installazione di un modello abitativo a Courmayeur.
Nei prossimi 12 mesi farà tappa anche ad Aosta, Milano, Rimini, Torino e Lugano, dove sarà abitato da oltre 20 persone per completare un monitoraggio ambientale e fisiologico finalizzato a testare l’autonomia energetica e il benessere.
“È un organismo nato – ha spiegato Mirko Taglietti, ceo di Aktivhaus – per proteggere l’individuo che lo abita. Sarà osservato il benessere che deriva da vari parametri fisici“.
I test prevedono i -17 gradi ai piedi del Monte Bianco in inverno e i +39 gradi sulla riviera adriatica in estate, ma anche prove urbane sull’inquinamento in metropoli come Milano e Torino.
Per realizzare il progetto sono stati investiti circa 250 mila euro e sono stati coinvolti 30 ricercatori dal 2014.
Allo studio hanno partecipato anche i ricercatori Guido Callegari (PoliTo) e Giuseppe Barbiero (UniVda).
“L’aspetto più innovativo – ha detto quest’ultimo – è la cura della biofilia, ovvero il rapporto tra uomo e contesto esterno. La sperimentazione si propone, infatti, di studiare l’intelligenza naturalistica dell’abitante del modulo e di calibrare i valori per raggiungere il massimo benessere“.
Il modulo dovrà comunque garantire, anche in condizioni ambientali estreme, in modo autonomo e senza ricorrere ad una rete di energia esterna, una temperatura dell’aria compresa tra i 21 gradi in inverno e i 25 in estate.
“In caso la temperatura si abbassasse – ha concluso Taglietti – è possibile usare il corpo umano per uno scambio di energia e con un’ora di cyclette si può alzare di due gradi“.
(ANSA del 1 marzo 2016, ore 13:27)