Rita Paris In quest’intervista di eddyburg a Rita Paris, l’archeologa che ha raccolto l’eredità di Antonio Cederna sull’Appia Antica, il passato è il futuro della Regina viarum, mentre incombe un fosco presente. Eddyburg – Per capire che sta succedendo ci rivolgiamo a Rita Paris, l’archeologa che, da funzionaria della soprintendenza archeologica della capitale, ha dedicato il meglio della sua vita all’Appia Antica. La prima domanda che le sottoponiamo è la seguente: secondo te, che ruolo spetta, nel pensare al futuro di Roma, a quella che i romani chiamavano “Regina viarum”? Rita Paris -La Via Appia è un luogo storico ricco di millenaria magia, poi simbolo di tutte le battaglie contro l’abusivismo e la prepotenza della speculazione, si presenta oggi all’uomo contemporaneo come lo spiraglio da cui filtra una luce nuova, da cui si può intravedere il futuro. “La Via Appia potrà diventare la colonna vertebrale di una nuova struttura in grado di costruire, al di là degli errori e delle speculazioni di Roma moderna, per i cittadini di questa città e di questa regione, per i turisti, per gli amanti dell’arte e della natura e per gli studiosi di tutto il mondo la vera Roma futura”, così si conclude il capitolo sull’Appia aggiunto alla nuova edizione del volume Roma Moderna di Italo Insolera. E –L’Appia Antica è in effetti un luogo simultaneamente antico e moderno. È un segmento di storia e di campagna che dai Castelli Romani – se vogliamo dal profondo Sud, come ci ha raccontato Paolo Rumiz quest’estate su la Repubblica – penetra nel cuore della città attuale. Ma non è l’anticittà, è il completamento della città attuale, con la quale dovrebbe armonizzarsi svolgendo adeguate funzioni. Dico bene Rita? R. P. – Dici benissimo. L’Appia è un monumento unico al mondo che attraversa un territorio in gran parte […]