Una biblioteca che chiude dovrebbe essere considerato sempre un lutto nazionale. Nel momento in cui viene sbandierato il ruolo dell’Italia e di Roma come portatrici della bellezza e della cultura, gli amministratori del Comune di Roma non esitano a mettere a repentaglio l’esistenza della biblioteca Fabrizio Giovenale che ha tenuto accesa la luce della cultura nella lontana periferia della città, in un popoloso quartiere fra le vie Nomentana e Tiburtina, antiche zone industriali di cui rimangono oggi vuote fabbriche abbandonate. La biblioteca Fabrizio Giovenale si trova in Via Fermo Corni presso il Centro di Cultura Ecologica. Nato un quarto di secolo fa in una prima sede provvisoria, il Centro ha ospitato incontri e lezioni di una delle ultime Università Verdi animate, fra l’altro, proprio dall’architetto Fabrizio Giovenale, figura centrale della cultura ambientale e urbanistica. Vice presidente di Italia Nostra, fra i fondatori della Lega Ambiente, scrittore e giornalista, Giovenale è stato instancabile educatore e animatore di migliaia di persone in tutta Italia sui problemi dell’ambiente, del territorio, della città. Nel 2003 il Centro ottenne dal Comune di Roma, tramite convenzione, la gestione di una vecchia stalla che, ristrutturata e attrezzata con scaffali e computer, è divenuta sede della biblioteca, federata con le Biblioteche di Roma. Negli anni la biblioteca ha ospitato importanti mostre e convegni, centinaia di ore di didattica ambientale, eventi letterari, teatrali, cinematografici e musicali, mettendo in contatto i cittadini con personalità della cultura, del volontariato sociale, dell’arte e dello spettacolo. La biblioteca si è via via arricchita di libri e documenti donati anche dagli studiosi che la frequentavano e dagli studenti che depositavano le loro tesi di laurea preparate studiando nelle sale della biblioteca. La biblioteca del Centro di Cultura Ecologica si è ulteriormente arricchita quando, alla morte di Giovenale, nel 2006, i familiari hanno voluto […]