In 23 anni le emissioni di gas serra in Italia hanno registrato un calo pari a 84 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, passando dai 521 milioni di tonnellate del 1990 a 437 milioni del 2013 (-16,1%).
Lo rende noto l’Ispra, i cui dati preliminari mostrano solo per il 2014 una flessione annua di ulteriori 20 milioni di tonnellate, per un totale di 417 milioni.
L’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera di gas serra, redatto dall’Ispra, mette in luce una notevole riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), che contribuiscono per l’82% del totale e che risultano, nel 2013, inferiori del 17,4% rispetto al 1990.
La riduzione, in particolare dal 2008, è conseguenza sia del calo dei consumi energetici e delle produzioni industriali a causa della crisi economica e della delocalizzazione di alcuni settori produttivi, sia della crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili e di un incremento dell’efficienza energetica.
Le emissioni di metano (CH4) e di protossido di azoto (N2O) sono rispettivamente pari a circa il 10,1% e 4,4% del totale e sono in calo del 18,3% e -29,6%.
La metà delle emissioni di gas che alterano il clima provengono dai settori della produzione di energia e dei trasporti.
In quest’ultimo, rispetto al 1990, le emissioni sono aumentate dello 0,2% a causa dell’incremento della mobilità di merci e passeggeri, nota L’ispra.
Nello stesso arco di tempo, invece, le emissioni delle industrie energetiche sono diminuite del 21,9%, grazie al maggior uso di gas naturale e fonti rinnovabili.
I dati indicano poi un aumento pari al 9,4% delle emissioni energetiche dal settore residenziale e servizi e una contrazione del 42% delle emissioni dell’industria manifatturiera.
Giù anche le emissioni nel settore dei processi industriali (-24,1%), grazie alla riduzione delle emissioni di N2O nel settore chimico.
Nei 23 anni in esame, inoltre, le emissioni dal settore dell’agricoltura sono diminuite del 14,9% sia per il minor numero di capi allevati, in particolare bovini e vacche da latte, sia per un minor uso di fertilizzanti azotati.
Nella gestione e trattamento dei rifiuti, infine, le emissioni sono diminuite del 20,5% e sono destinate a ridursi nei prossimi anni grazie alla raccolta differenziata.
(ANSA del 23 novembre 2015, ore 22:37)