«Ricorreremo al Tar per avere l’isola»

 

Poveglia per tutti.

L’associazione “Poveglia per Tutti” non ha più tempo da perdere e ora vuole vederci chiaro sul futuro dell’isola.

Tra pochi giorni verrà ufficialmente depositato il ricorso al Tar contro il recente diniego del Demanio alla concessione, mentre sul fronte dell’amministrazione comunale si attende ancora un appuntamento, chiesto ormai da tempo.

Fino ad adesso l’associazione ha seguito tutti i passaggi istituzionali al fine di ottenere la concessione dell’isola, ma la strada non è in discesa.

La prima difficoltà è proprio il Demanio che, dopo aver visionato il progetto dell’associazione che in 100 pagine ha spiegato quali interventi si volessero fare nell’isola entrando anche nel dettaglio economico, ha risposto picche, spiegando che «occorre valutare, di concerto con l’amministrazione comunale recentemente insediatasi, il più proficuo percorso da avviare nell’interesse del territorio e del bene stesso».

La seconda difficoltà, con radici che risalgono ancora a quando l’attuale sindaco Luigi Brugnaro aveva partecipato all’asta come Umana, è con l’attuale amministrazione comunale che, nei panni della vice sindaco Luciana Colle – attuale assessore al federalismo demaniale ed ex dirigente del Demanio – ha detto che la proposta di Poveglia verrà valutata al pari delle altre proposte di privati.

Poveglia e Brugnaro

L’associazione non si è lasciata intimidire.

Ieri mattina gli avvocati Raffaele Volante e Francesco Mason hanno spiegato il motivo del ricorso e dimostrato, facendo richiesta agli atti, che le proposte di altri privati sono inconsistenti.

Il ricorso si basa sul fatto che la risposta del Demanio è altamente insufficiente in quanto non solo non spiega il diniego, ma dà peso al parare del Comune che non ha voce in capitolo in quanto il bene è dello Stato.

Per quanto riguarda le sette proposte il cui nome si saprà una volta che il ricorso verrà depositato: si tratta di sette manifestazioni di interesse, spesso scritte da un mediatore, senza nessuna esplicitazione di progetti, né riferimenti economici, ma solo richieste di informazioni.

«Sembra che lo Stato», ha detto Giancarlo Ghigi, «non accetti l’idea che la comunità abbia fatto meglio di lui in 47 anni di abbandono. Dopo aver rifiutato tramite il federalismo demaniale la possibilità di avere Poveglia, ora scopriamo che il Comune ha un progetto. Vorremmo sapere dal Demanio perché il nostro non funziona e parlare con l’Amministrazione».

 

(Articolo di Vera Mantengoli pubblicato con questo titolo l’11 novembre 2015 su “La Nuova di Venezia e Mestre”)

 

 

 

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