Anche Sestograd boccia l’aeroporto

 

Su questo stesso sito il 28 novembre 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo “Peretola come City Airport o Firenze come Airport City?”, che esponeva tutte le criticità del progetto dell’aeroporto di Firenze (http://www.vasonlus.it/?p=93389).

Ad esso ha fatto seguito un ulteriore articolo dal titolo “Ah, non siamo scientifici?” pubblicato il 14 luglio 2015 (http://www.vasonlus.it/?p=16814).

Sullo stesso argomento interviene ora Riccardo Chiari con l’articolo che con questo titolo è stato pubblicato il 16 luglio 2015 su “Il Manifesto”.

Qual­cosa si è rotto? 

Anche se lo schiac­cia­sassi dell’aeroporto “made in Renzi” va avanti, l’assoluto non­sense di un nuovo scalo inter­con­ti­nen­tale in un’area den­sa­mente urba­niz­zata sta pro­vo­cando crepe impen­sa­bili. 

L’ultima è la ribel­lione di una parte deci­siva del Pd di Sesto Fio­ren­tino. 

Una presa di posi­zione che mar­tedì potrebbe por­tare alla caduta della sin­daca Sara Bia­giotti, socia fon­da­trice del giglio magico. 

Per Sesto­grad, comune fedele alla linea dal 1945, equi­vale a una rivo­lu­zione. 

Ma nel cal­colo fra il dare e l’avere, i 50mila sestesi pen­sano di aver già dato abba­stanza accet­tando in casa il maxi ince­ne­ri­tore di Case Pas­se­rini. 

Men­tre non hanno mai nasco­sto il dis­senso al maxi amplia­mento del Vespucci pro­get­tato da Toscana Aero­porti, crea­tura di Marco Car­rai e del potere ren­ziano.

 Marco Carrai.

Marco Carrai 

In alleanza, stra­te­gica, con Eduardo Eur­ne­kian e Roberto Naldi di Cor­po­ra­ciòn Ame­rica.

A Pisa, dove l’aeroporto inter­con­ti­nen­tale toscano c’è da un pezzo, la sini­stra di Una città in Comune e Rifon­da­zione ha fatto la radio­gra­fia del cda di Toscana Aero­porti, votato in que­ste ore dai soci della nuova società unica aero­por­tuale. 

Soci che si chia­mano Cor­po­ra­ciòn Ame­rica Ita­lia (51,13%), So.Gim (5,79%), Fon­da­zione Ente Cassa di Rispar­mio di Firenze (6,58%), Regione Toscana (5,03%), Pro­vin­cia di Pisa (4,91%), Fon­da­zione Pisa (4,57%), Camera di Com­mer­cio di Firenze (4,51%), Comune di Pisa (4,48%) e Camera di Com­mer­cio di Pisa (4,17%).

L’operazione – osserva la sini­stra pisana che ha bat­tez­zato il suo docu­mento “Tutti gli uomini del pre­si­dente” — porta ai ver­tici una galas­sia di figure legate diret­ta­mente all’attuale pre­si­dente del con­si­glio: pre­si­dente diventa Marco Car­rai, con lui Jacopo Maz­zei, (pre­si­dente dell’Ente CariFi) e Leo­nardo Bas­si­li­chi (pre­si­dente della Camera di com­mer­cio di Firenze e ad dell’azienda omo­nima). Tutti soste­ni­tori della Fon­da­zione Big Bang, che ha finan­ziato le cam­pa­gne di Renzi e la ker­messe della Leo­polda.

Senza dimen­ti­care Eli­sa­betta Fab­bri, ad del gruppo Sta­rho­tels, nomi­nata l’anno scorso dal governo Renzi mem­bro del cda di Poste Ita­liane”.

Il pac­chetto di mischia di Toscana Aero­porti è, come si vede, robu­sto. 

E ha l’aiuto dell’Enac, l’Ente nazio­nale avia­zione civile, pronta a ricor­rere con­tro la deci­sione presa lo scorso anno dalla Regione Toscana di limi­tare la lun­ghezza della nuova pista a 2.000 metri. 

Men­tre Enac — e Toscana Aero­porti – la vogliono lunga 2.400 metri. 

Più altre cen­ti­naia di metri di vie di fuga e altri “accor­gi­menti tec­nici”. 

Uffi­cial­mente per motivi di sicu­rezza. 

Nei fatti creando un dop­pione dell’aeroporto inter­con­ti­nen­tale Gali­lei di Pisa.

Sull’intero pro­getto dovrà arri­vare il giu­di­zio sulla Valu­ta­zione di impatto ambien­tale. 

Nelle cui pie­ghe sono arri­vate le osser­va­zioni dell’Università di Firenze, il cui Polo scien­ti­fico e tec­no­lo­gico è a un tiro di schioppo dal Vespucci. 

Mal­grado l’Università di Firenze – replica infa­sti­dito Car­rai — gli ultimi quat­tro governi (di destra e sini­stra) hanno deciso di rite­nere stra­te­gico il sistema aero­por­tuale for­mato da Firenze e Pisa, e l’Ue lo ha inse­rito nella Rete Ten-t come nodo Com­pre­hen­sive”. 

Ma il mano­vra­tore più stiz­zito è Roberto Naldi, neo vice­pre­si­dente di Toscana Aero­porti, che ha bol­lato come “man­cante di dati scien­ti­fici” una pun­tuale radio­gra­fia delle enormi cri­ti­cità dell’operazione fatta dall’urbanista Ila­ria Ago­stini.

 Roberto Naldi

Roberto Naldi

In realtà – replica Clau­dio Greppi della Rete dei comi­tati per le difesa del ter­ri­to­rio e dell’ambiente – di dati scien­ti­fici ce ne sono fin troppi. I pro­fes­sori dell’ateneo fio­ren­tino che hanno redatto il cor­poso pacco di osser­va­zioni a nome del ret­tore hanno ela­bo­rato un docu­mento di 300 pagine, arti­co­lato in 11 osser­va­zioni e un con­gruo numero di alle­gati tec­nici.

E chiu­dono il loro lavoro segna­lando, per giunta: ‘Si ritiene che, già sin d’ora, nella pro­ce­dura di valu­ta­zione dell’impatto ambien­tale rela­tiva al pro­getto, siano rile­va­bili evi­denti pro­fili di ille­git­ti­mità, tali da giu­sti­fi­care un parere nega­tivo da parte dell’autorità com­pe­tente’”. 

Tutti mec­ca­ni­smi che a Sesto Fio­ren­tino sono ben conosciuti.

 

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