ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI
TERNI
I sottoscritti: Sigg.
Pierluigi Rainone, nella qualità di segretario del circolo VAS (Verdi Ambiente
e Società) di Terni,Via Ferraris 3 – Tr;
Rossano Fausti,nella qualità di coordinatore della Federazione Provinciale dei Verdi
Via Madonna della Porta 15 – Tr;
Amos Macinanti,nella qualità di presidente del WWF di Terni,Via Premuda 6 –
Marco Sansoni nella qualità di coordinatore di Italia Nostra,c/o Centro Sociale
“Guglielmi,Vico della fontanella 29 – Tr;
Il Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico istituito presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in ottemperanza alla Legge 14 gennaio 2013 n.10, stabilisce, nella Relazione Annuale 2013 (All. A), che “Il verde pubblico è in primo luogo ambiente e salute (…) ed anche economia” e che “gli aggregati urbani con maggiore densità di verde assicurano condizioni di vita migliori (…) riguardo alla capacità di assorbimento delle emissioni nocive per la salute umana, contribuendo ad una minore spesa pubblica (sanitaria e sociale) “;
– l’inquinamento dell’aria nella città di Terni, soprattutto a causa della presenza dell’industria siderurgica e dell’inceneritore Aria-Acea (è prossima l’apertura anche di un altro inceneritore, l’ex-Printer), ha raggiunto valori molto alti come evidenziato dai monitoraggi dell’Arpa, che nel primo trimestre 2015 ha rilevato nel quartiere di Borgo Rivo una media fino a 32 ng/m3 delle polveri sottili PM2 là dove il limite prescritto è di 25 ng/m3 ( All. B) e che nel Quartiere Le Grazie sui 35 sforamenti previsti annualmente dalla legge l’Arpa ne ha registrato ben 57 (All. C);
– l’inquinamento dell’aria è riconosciuto a livello internazionale dall’Agenzia per la ricerca sul cancro (IARC) dell’ONU,come causa diretta di questa malattia, e a Terni (registrata come SIN) lo studio ‘Sentieri’ dell’Istituto Superiore della Sanità,aggiornato al 2014 (All. C), e lo studio “Mal’aria di città “ (2013)di Legambiente (All. D ) evidenziano un aumento delle patologie e delle morti per cancro;
ESPONGONO QUANTO SEGUE
– nella città di Terni nell’anno 2013 sono stati abbattuti 386 alberi, come da documento di collaudo lavori dell’appalto servizio di manutenzione verde pubblico 1.09.2008-31.08.2011 e successive proroghe, rilasciato dallo stesso Comune (All. E);
– nel 2014 ne sono stati abbattuti 311;
– nel 2015, a tutt’oggi, sono stati già abbattuti parte del totale di altri 350 di cui è programmato l’abbattimento;
– a Piediluco, zona sottoposta a vincolo di tutela paesaggistica, ambientale e idrogeologica è stato effettuato l’abbattimento di specie arboree lungo la Strada Panoramica;
– il numero totale di alberi abbattuti di cui si è a conoscenza risulta eccessivo sia seguendo la semplice logica del buon senso sia per quanto recita la relazione 2013 del succitato Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, ”…È essenziale che, integrando l’ambiente urbano con elementi naturali, si creino ‘corridoi ecologici’ e ‘spaccature verdi nel costruito” in quanto “il verde pubblico è, in primo luogo, ambiente e salute” e anche economia, visto “gli effetti – ormai scientificamente suffragati – sul risparmio energetico ..”, là dove gli alberi rappresentano un isolante naturale contro il freddo invernale e la calura estiva;
– mentre le Amministrazioni locali abbattono gli alberi facendo appello alla loro pericolosità e alla necessità di salvaguardare la salute pubblica, il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico sottolinea con chiarezza che ”Verde pubblico, specie urbano, significa anche manutenzione” ed è questo il punto chiave perché si possa evitare l’abbattimento di un patrimonio importantissimo quale il patrimonio arboreo, una manutenzione costante e puntuale;
– gran parte degli alberi abbattuti e da abbattere rientra nell’ ”Elenco degli alberi di rilevante e peculiare interesse dell’Umbria”- Legge regionale 19 novembre 2001,n. 28; ( All. F);
– non esiste presso il Comune un Regolamento del Verde;
– le uniche delibere della Giunta Comunale cui è stato possibile avere accesso sono quelle del marzo 2013 e del gennaio 2015 in cui si parla solo di potatura alberi, concessione dell’appalto a ditta esterna e di accesso ai lavori di persone svantaggiate;
– nel Comune di Terni non è stato ancora recepito il Decreto legislativo 19 agosto 2005, n.195, e successivo aggiornamento del 2010, che prevede che in materia ambientale ”l’informazione deve essere resa disponibile a chiunque (quindi a singoli,associazioni, comitati ecc.) senza che questi sia tenuto a dichiarare il proprio interesse all’informazione”;
– le associazioni sopra citate dal mese di febbraio si sono attivate presso il sindaco chiedendo l’accesso agli atti, partecipando ad un incontro con l’assessore ai lavori pubblici che attualmente si occupa del verde pubblico, inviando in visione all’assessore un protocollo d’intesa (All. G) e infine al Sindaco un telegramma (All. H) il 23 marzo 2015;
– a tutt’oggi alle associazioni non è pervenuta nessuna risposta sostanziale ed esaustiva tranne che per il caso di Piediluco, nel quale la motivazione dell’abbattimento, richiesta dal WWF di Terni , è stata data adducendo motivi di eccezionalità e di sicurezza;
– il Comune di Terni non ha un suo agronomo, tale ruolo viene esercitato dall’agronomo della ditta appaltatrice;
– non è dato sapere se esiste una perizia preventiva né successiva dell’agronomo di parte, e non esiste una tale perizia da parte di un agronomo terzo che possa valutare in modo disinteressato gi interventi eseguiti o in esecuzione relativi al taglio degli alberi;
– nel Regolamento Urbanistico e nel Regolamento edilizio della città di Terni le norme sul verde pubblico sono generiche e inconsistenti;
– gran parte degli alberi abbattuti non vengono deceppati e la ripiantumazione di nuovi è quasi nulla; nel Parco Ciaurro e nella Passeggiata sono stati abbattuti alberi imponenti i cui ceppi (alcuni di più di 1 metro di diametro), non opportunamente levigati, sono stati trasformati maldestramente in panchine molto pericolose per i bambini che vi giocano intorno;
– quanto sopra esposto va in senso diametralmente opposto allo spirito della legge n. 10/2013 che tutela fortemente gli alberi e le aree verdi. Nello specifico, l’art. 7 definisce gli alberi monumentali come ”alberi ad alto fusto inseriti in particolari complessi architettonici di importanza storica culturale“, quali la quercia abbattuta alla Passeggiata e il pioppo abbattuto nel parco Ciaurro, e prevede – al comma IV – che “salvo che il fatto costituisca più grave reato, per l’abbattimento e il danneggiamento di alberi monumentali si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 ad euro 100.000. Sono fatti salvi gli abbattimenti, le modifiche della chioma e dell’apparato radicale effettuati per casi motivati e improcrastinabili, dietro specifica autorizzazione comunale, previo parere obbligatorio e vincolante del Corpo forestale dello Stato”;
– Inoltre si evidenzia che la normativa legge n. 10/2013 prevede all’art.2, comma 1, che il Comune provveda a porre a dimora un albero per ogni neonato;
– alle disposizioni art 2 lettere a), b) e c);
– rispetto a quanto disposto dall’art. 2 comma 2, (pubblicazione del “bilancio arboreo”);
– rispetto a quanto disposto dall’art. 4, obbliga i Comuni che non hanno raggiunto il livello minimo degli standards urbanistici previsti dal D.M. 2 aprile 1968 n. 1444, “ad adottare le necessarie Varianti urbanistiche per il verde e i servizi entro il 31 dicembre di ogni anno”; e…. misure volte a favorire il risparmio e l’efficienza energetica, l’assorbimento delle poveri sottili e a ridurre l’effetto ”isola di calore estiva”; quanto sopra vale
si evidenzia altresì che risultano disattese le prescrizioni dell’art 6 – Promozione di iniziative locali per lo sviluppo degli spazi verdi urbani – non essendo state adottate misure finalizzate alla migliore utilizzazione e manutenzione delle aree anche per quanto riguarda l’ informazione dei cittadini ,(art. 6 comma 4): “I comuni e le province, in base a sistemi di contabilità ambientale, danno annualmente conto, nei rispettivi siti Internet, del contenimento o della riduzione delle aree urbanizzate e dell’acquisizione e sistemazione delle aree destinate a verde pubblico…”.
Con riferimento a quanto sopra esposto i sottoscritti
CHIEDONO
che l’intestataria Procura della Repubblica di Terni voglia accettare e valutare se negli atti e nei comportamenti sopra riportati siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti procedendo, in caso di esito positivo, nei confronti dei soggetti responsabili, con espressa riserva di costituirsi parte civile nell’eventuale successivo procedimento penale.
Chiedono altresì di essere informati ai sensi dell’art. 408 c.p.p. dell’eventuale richiesta di archiviazione.
I FIRMATARI
Pierluigi Rainone
Rossano Fausti
Amos Macinanti
Marco Sansoni
Laura Chiari
ALLEGATI:
Allegato A
Allegato B
Allegato C
Allegato D
Allegato E
Allegato F
Allegato G
Allegato H
43 Foto Alberi abbattuti in varie zone della città di Terni.
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Alcune delle immagini raccolte dalle associazioni ambientaliste in un dossier fotografico.