Riceviamo e volentieri pubblichiamo la serie di riflessioni, ispirate dalle analisi di Via Campesina Internazionale e del Movimento Sem Terra, movimenti di cui si considera un “Amico Politico” e con orgoglio un militante Antonio Lupo. Che bella sorpresa trovare sul Manifesto del 6 Maggio l’articolo di Tonino Perna e Alfonso Gianni, in cui si giudica necessaria una seconda e nuova Riforma Agraria! (vedi http://ilmanifesto.info/ci-vuole-una-seconda-riforma-agraria/) E splendida è la loro proposta che siano i profughi migranti, ancora contadini nelle braccia e nell’animo, a ridare vita alle colline italiane, abbandonate ed erose. Inoltre gli autori invitano a non ripetere gli errori della prima Riforma Agraria del 1950, realizzata dal Governo De Gasperis, ma fortemente condizionata dalla Coldiretti di Bonomi, potente, democristiana e anticomunista. Quella Riforma sconfisse il latifondo nel Sud, ma era figlia di un’ossessiva ideologia anticomunista, in difesa della proprietà privata ed ostile ad ogni forma di proprietà collettiva della terra, compresa l’organizzazione in cooperative, voluta dai braccianti e dal Ministro dell’Agricoltura (1944-1946), il comunista Fausto Gullo, sostituito in seguito, in quel ruolo troppo importante per il Sud, dal democristiano Antonio Segni. Il risultato della Riforma fu la distribuzione di terra in maniera clientelare, a chi abbastanza a chi troppo poca, senza autonomia e prospettive per molti piccoli contadini, in seguito costretti a migrare al Nord. Una seconda Riforma Agraria, ma con quali caratteristiche e quali protagonisti? Con quali differenze rispetto alla prima? Quali mobilitazioni e lotte per ottenerla? Due considerazioni iniziali Prima. Dagli anni 60 in Italia si impose, sotto l’egida della famiglia Agnelli, un modello politico di “sviluppo” (uso del territorio, trasporti ecc), in cui si considerava pianura tutta l’Italia, mentre, per la maggior parte, è coste-mare e colline-monti. Il risultato è stata l’enorme perdita di fertilità del suolo della Pianura Padana, sovrasfruttata dalle monoculture, soprattutto di […]