Ieri, l’aula del Senato ha approvato il ddl sugli ecoreati: 170 voti a favore, 20 contrari e 21 astenuti.
Con il via libera di palazzo Madama, il provvedimento è legge.
La nuova misura ha il merito di aver portato a compimento una discussione lunga 18 anni. Società civile e governo, insieme alle opposizioni che l’hanno appoggiata, gioiscono e brindano all’approvazione come ad un successo di portata storica.
Pur partecipando all’entusiasmo e all’apprezzamento generale per l’approvazione di una legge importante per il Paese, che finalmente considera i “crimini contro l’ambiente” reati non soltanto perseguibili ma punibili con pene adeguate, che prevedono fino a 15 anni di reclusione, sentiamo il dovere morale di porre un accento critico sull’estensione del reato di “disastro ambientale” alle ipotesi, troppo vaghe e numerose, di inquinamento “abusivo”, che di fatto depotenziano la portata e l’efficacia del provvedimento.
Guido Pollice