L’articolo di Giulio Corsi pubblicato con questo titolo il 24 marzo 2015 sull’edizione di Livorno de “Il Tirreno” ci descrive e ci documenta con foto mezzo bosco raso al suolo sotto la Valle Benedetta nel Parco dei Monti Livornesi. LIVORNO. A vederlo dalla Variante l’impatto visivo è impressionante: mezzo bosco, sulla collina sotto la valle Benedetta, raso al suolo. Roverelle, cerri, lecci, frassini, spariti, abbattuti, volatilizzati. Ecco come si presenta oggi il bosco tra la Valle Benedetta e il Limoncino (Marzi Pentafoto) «Stanno distruggendo il Corbolone a colpi di motoseghe», ha denunciato il nostro lettore Michele Bono sul Tirreno di sabato scorso. «Ma quale disboscamento, questa è selvicoltura, che è anzi una forma di coltivazione del bosco. Qualcuno ha fatto pure un esposto in procura, sono venuti gli ispettori del corpo forestale e hanno verificato che stiamo lavorando nel massimo rispetto della legge», è la replica di Amato Bonavita, tecnico forestale che i lavori nell’enorme polmone verde del Monte La Poggia, tra valle Benedetta e Limoncino, li dirige dallo scorso ottobre. E la Provincia conferma: «Si tratta del taglio di un bosco ceduo, che viene fatto a intervalli di 20, 25 anni – dice il dirigente del settore agricoltura Paolo Teglia -. Capisco che molti cittadini si siano allarmati, l’impatto visivo è forte, ora soprattutto che gli alberi rimasti in piedi non hanno le foglie. Ci si fa caso perché la collina si trova di fronte alla città, ma ci sono zone dove l’utilizzazione del bosco è assai più forte e quest’immagine è consueta. Basta andare sulla strada per Nugola e guardare verso la fattoria di Vallelunga. L’importante è che il taglio avvenga rispettando i dettami della legge. Noi concediamo le autorizzazioni, il corpo forestale effettua i controlli. Non è che ci facciamo abbattere un bosco sotto gli […]