(ANSA del 27 marzo 2015, ore 18:56) – Paesi Ue divisi sulle misure contro la Xylella, il batterio killer degli ulivi della Puglia, e rischia di slittare la loro adozione prevista per fine aprile.
È emerso dalla riunione del Comitato permanente sulla salute delle piante, a quanto si apprende da fonti comunitarie.
Spagna, Francia e Grecia spingono per misure precauzionali più radicali, mentre l’Italia frena.
Tra i nodi in discussione, dimensione della zona di contenimento, piante ospiti da eradicare oltre agli ulivi, e limiti al movimento di piante vive.
Bruxelles preme per “strette misure precauzionali“, spiegano le fonti.
Primo, l’eradicazione delle piante infette e sintomatiche (“sacrifichiamo il 10% di piante malate per poter salvare il 90% che sono ancora sane“), con una differenziazione degli interventi tra le zone a Nord di Lecce, più radicali, e a Sud, più leggeri e selettivi.
Poi, la creazione di una zona cuscinetto di contenimento, la cui estensione è oggetto di discussione.
A questo si aggiunge l’ampliamento della lista delle specie ospiti suscettibili d’infezione, altro punto controverso, che potrebbe passare dalle attuali 9 a circa un centinaio sino a prove scientifiche che dimostrino il contrario.
E nelle zone oggetto di eradicazioni, non potranno essere immediatamente ripiantate le specie sensibili alla Xylella.
C’è poi, altro nodo, il divieto assoluto di movimento di piante vive tranne su specifica autorizzazione delle autorità italiane e purché ne sia garantita la tracciabilità, e un giro di vite anche nei confronti di quelle provenienti dai paesi terzi.
Al momento, riferiscono le fonti comunitarie, “non c’è una maggioranza qualificata” necessaria tra i 28 per il via libera alle misure, e “servono ancora negoziati prima di arrivare a una decisione“.
I test di patogenicità sono tuttora in corso e Bruxelles aspetta i risultati delle analisi italiane, nonché l’ulteriore parere dell’Efsa.
Secondo i dati in possesso della Commissione è la Xylella ad aver causato l’arrivo di alcuni funghi e poi la morte delle piante e non il contrario, come sostenuto da alcune associazioni, a cui sono però state chieste le prove scientifiche.
“Si sa poco sulla Xylella – riconoscono le fonti – siamo aperti a qualsiasi contributo per trovare soluzioni” e “pronti a tenerne conto nelle nostre valutazioni”, ma “dobbiamo basare le nostre decisioni su fatti, cifre e scienza“.
Decreto Tar blocca eradicazioni ulivi in terreno
Con decreto cautelare pubblicato oggi, la sezione di Lecce del Tar di Puglia, accogliendo il ricorso dell’avv. Giovanni Pesce, ha bloccato l’eradicazione degli ulivi con sospetto contagio da Xylella Fastidiosa nel terreno di proprietà dello stesso avvocato.
Ne dà notizia il legale.
Il Tar ha “accolto – riferisce l’avvocato – l’istanza di misure cautelari monocratiche quanto all’eradicazione degli alberi di ulivo“.
Fissata al 9 aprile l’udienza per discutere sulla richiesta di sospensiva avanzata dal legale.
Vescovi Salento, è una ferita grave
“Il fascino del Salento è reso ancora più attraente dalla presenza dei suoi ulivi secolari.
Purtroppo, in questi ultimi tempi, un flagello mortale si è abbattuto su queste piante con il rischio che possa essere irrimediabilmente alterato l’intero territorio salentino con incalcolabili conseguenze sul piano economico per intere famiglie e per numerose attività produttive“.
È quanto viene sottolineato nel messaggio pasquale dei vescovi delle chiese del Salento.
“È la perdita – evidenziano – di una pianta che rappresenta la stessa identità della nostra cultura mediterranea, ed è universalmente riconosciuta come simbolo di pace e di benedizione: una ferita ancora più grave di quella che, qualche anno fa, ha colpito le palme, segno della nostra vocazione di porta d’Oriente“.
“Per esprimere la nostra vicinanza e solidarietà a tutti gli operatori del settore, – spiegano – abbiamo deciso di elevare al Signore la nostra preghiera attraverso il pio esercizio della Via crucis.
Percorreremo il cammino penitenziale, lunedì 30 marzo, da Gagliano del Capo al Santuario di Leuca. Confidiamo che questa iniziativa promossa dalla Chiesa aiuti tutti coloro che hanno a cuore il bene comune ad affrontare con rinnovato coraggio questa grave emergenza sociale“.
“Auspichiamo – concludono – che i responsabili istituzionali, politici e sociali trovino insieme le giuste risposte a questa grave calamità“.