(ANSA del 20 marzo 2015, ore 11:54) – Tra 15 anni il Pianeta si troverà ad affrontare un calo del 40% della disponibilità d’acqua, a meno che non venga migliorata in modo significativo la gestione di questa risorsa.
L’allarme arriva dal rapporto 2015 ‘World Water Development’ dell’Onu.
L’acqua è al centro dello sviluppo sostenibile, si legge nel report presentato stamani a Nuova Delhi, in India.
Le risorse idriche e i servizi che forniscono sono alla base della crescita economica, della riduzione della povertà e della sostenibilità ambientale.
Il consumo di acqua è previsto in aumento per via della crescita della popolazione mondiale e della domanda di beni e servizi.
L’agricoltura usa già il 70% dell’acqua dolce disponibile, una cifra che sale al 90% nei Paesi meno sviluppati, ed entro il 2050 dovrà produrre il 60% di cibo in più livello globale, il 100% in più nei Paesi in via di sviluppo, si legge nel rapporto Onu.
Ecco perché “il settore dovrà incrementare l’efficienza riducendo lo spreco d’acqua e aumentando la produttività delle colture“.
I prelievi di acqua dolce per la produzione energetica rappresentano ora il 15% del totale e potrebbero salire al 20% entro il 2035.
Per questo serviranno sistemi più efficienti di raffreddamento degli impianti e una crescita delle fonti rinnovabili come eolico, solare e geotermico, prosegue l’Onu, secondo cui la domanda di acqua da parte dell’industria manifatturiera globale aumenterà del 400% tra il 2000 e il 2050.
“C’è già un consenso a livello internazionale sul fatto che l’acqua e i servizi igienico-sanitari siano essenziali al raggiungimento di molti obiettivi di sviluppo sostenibile“, scrive Michel Jarraud, a capo di Onu-Acqua e segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale.
“L’acqua è legata in modo indissolubile a cambiamento climatico, agricoltura, sicurezza alimentare, salute, uguaglianza, parità di genere ed educazione.
Questo report – sottolinea Jarraud – è fondamentale per capire il ruolo dell’acqua nell’Agenda post.2015 per lo sviluppo“.