Bellezza, affari, arte, corruzione. Splendori e miserie dell’Italia minore, spiegata ai tedeschi. Un articolo pubblicato l’11 marzo 2015 con questo preambolo su “Sbilanciamoci.info”, scritto per l’edizione tedesca di Le Monde Diplomatique, scritto da Peter Kammerer, sociologo, docente all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. Urbino con i suoi 15.000 abitanti appartiene alle “cento città” del centro Italia che ancora oggi formano un tessuto unico nella cultura urbano-paesaggistica del paese. Bologna è la grande città più vicina che dista all’incirca tre ore (con i trasporti pubblici). Siamo in una profonda provincia quindi, ma in una provincia dall’altissimo livello culturale. Dal mio giardino riesco ad ammirare una delle più belle opere del Rinascimento, il Palazzo Ducale. Oggi il centro storico della città, dove anticamente il palazzo era il fulcro della vita cittadina, viene affittato a turisti e studenti universitari. Chi passeggia nelle vecchie stradine può rendersi conto della mancanza di bambini. Passerà sotto un potente platano piantato nel 1799 sotto il quale si trova un asilo infantile gestito da una cooperativa. I servizi pubblici in Italia, ammesso che siano ancora considerati tali, sono in misura sempre maggiore privatizzati o affidati a cooperative sociali. In entrambi i casi si cerca di abbattere i costi ricorrendo a forme di lavoro precario di giovani e meno giovani. Le tanto elogiate riforme del mercato del lavoro volute dall’Unione Europea negli ultimi dieci anni hanno moltiplicato le forme di contratti precari così che ad occuparsi di bambini, malati, libri, musei, profughi e spazi verdi sono sempre più persone malpagate e in continuo ricambio. Tra questi troviamo sia eroici idealisti che molti ignoranti. Il loro lavoro precario provoca un nuovo tipo di alienazione e assomiglia a una tragicomica parodia di quello che Marx definiva il sogno di un’umanità dalle numerose e versatili capacità. Solo pochi attenti osservatori […]