Sardegna approva legge, geologi in tutti i Comuni

Immagine.logo Regione Sardegna (ANSA, ore 11,29 del 9 febbraio 2015) – La Sardegna ha approvato una legge che prevede 900.000 euro per gli enti locali che si avvarranno della consulenza tecnico scientifica dei geologi, 300.000 euro per l’anno appena concluso e altri 600.000 per quello in corso.

Lo rende noto il presidente dell’Ordine dei Geologi della Sardegna, Davide Boneddu che la definisce “una svolta importante” perché la categoria può dare “un rilevante contributo alla Pubblica Amministrazione negli iter autorizzativi connessi al Piano di Assetto Idrogeologico“.

Per il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Gian Vito Graziano, “sarà di esempio per le altre regioni“.

I Comuni e le Unioni dei Comuni, spiega Boneddu, “potranno finalmente avvalersi della figura del geologo nell’ambito delle istruttorie relative a interventi connessi con il Piano Assetto Idrogeologico (Pai). Per gli enti locali che si attiveranno in tal senso, la Regione ha stanziato la somma complessiva di 900.000 euro per il biennio 2014/2015“.

Non solo “è un’importante affermazione della figura professionale del geologo – aggiunge – ma soprattutto ad una reale applicazione del concetto di prevenzione“.

Secondo Graziano, “con ogni probabilità il Paese inizia a comprendere che solo un territorio sicuro potrà attirare investimenti e che non è più possibile continuare ad inseguire le emergenze, ma che occorre risolverle. Non è più possibile spendere 242 miliardi di euro come abbiamo fatto per 70 anni, quando ne sarebbero bastati 20 miliardi per mettere in sicurezza il territorio. È completamente mancata una cultura del territorio, che avrebbe sviluppato economia” per esempio “con investimenti in piani di sicurezza sismica, per le scuole, per le case e per tutti gli edifici pubblici“.

La decisione della Regione Sardegna di volersi avvalere di geologi, “costituisce un passo importante verso l’idea concreta di un Paese che vuole ripartire e perché l’esperienza che ne scaturirà, in termini culturali, sociali ed economici, sarà di esempio per le altre regioni“.

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