Riceviano e volentieri pubblichiamo l’articolo dell’arch. Matteo Pio Pazienza, socio VAS del Circolo Terrritoriale di Foggia. Non so se il decadentismo culturale contemporaneo italiano sia paragonabile (per gli effetti nefasti che ne stanno scaturendo) a quello vissuto nel nostro Paese agli inizi del novecento. Allora la reazione al decadentismo culturale del ceto intellettuale portò alla prima guerra mondiale, poi portò al fascismo e infine alla seconda guerra mondiale; e pochissimi furono coloro che capirono sin da principio il pericolo cui andava incontro l’Italia con quelle azioni propagandistiche e paramilitari in atto e ne contrastarono con forza il percorso in via di compimento. Tra i responsabili della conseguente catastrofe morale, sociale, culturale e materiale avvenuta in quegli anni, un solo nome per tutti: Benito Mussolini, ma ovviamente non solo lui per un discorso storico più lungo, approfondito e articolato. Oggi invece, quanti nomi dovremmo fare per indicare i responsabili della catastrofe morale, sociale, culturale, materiale (ed in più economica) in atto da decenni nel nostro Paese? Sicuramente tanti. E tra i tanti, che imperterriti continuano nell’opera di demolizione civile, culturale, morale e sociale del Bel Paese, in ultimo in questa lunga lista, abbiamo il Capo del Governo in carica, Matteo Renzi, ed il suo ministro, Maurizio Lupi, che imperterriti, al motto dal sapore futurista del “fare presto”, di “velocizzare i processi”, di “limitare la burocrazia”, “meno Stato più mercato”, ”via lacci e lacciuoli”, “privato è bello”, e infine “è l’Europa che ce lo chiede e lo vuole”, avanzano proposte di legge improvvisate che invece meriterebbero ben altra attenzione, dibattito e soprattutto preparazione culturale. Mi riferisco in particolare al cosiddetto “Sbocca – Italia”, (il D.L. 12 settembre 2014 n.133) cioè ad un provvedimento legislativo vasto e complesso composto da 45 articoli che in un colpo solo demolisce secoli di cultura, di lotte […]