La sottostante lettera al Presidente della Repubblica da parte della Rete Campana per la Civiltà del Sole e della Biodiversità rappresenta un appello al ruolo ed alla responsabilità e nello stesso tempo alla difesa di volori costituzionali che una volta lesi mai nessuno ci potrà restituire nella limpidezza che ci è stata offerta dai Costituenti.
I VAS la condividono pienamente è l’additano alle nuove generazioni perché ne facciano tesoro ed impegno politico, ora e in ogni tempo.
Nicola Lamonica
Coordinatore VAS Campania
Lettera all’Ill.mo Presidente della Repubblica, On Giorgio Napolitano
Il Presidente Sandro Pertini starebbe oggi facendo le barricate per bloccare “Sblocca Italia”
Ill.mo Sig. Presidente, Giorgio Napolitano,
ho avuto il piacere di stringere la mano del Presidente Pertini, nel cuore del cratere del terremoto del novembre dell’80 dove ero accorso quale volontario coordinatore dei tanti lavoratori volontari dell’Enel della Campania e della distribuzione delle molte risorse di ogni natura, alimentare, sanitaria, materiale tecnico, che in soli due giorni avevamo raccolto.
L’amato Presidente Pertini ci disse che mai più vi sarebbe dovuto essere lo sfascio della Stato come si era verificato per quel terremoto e inviò al Paese un messaggio di infinita valenza coniugando indissolubilmente prevenzione e protezione dei cittadini e delle future generazioni, e beni e valori naturalistici, storici e culturali del Paese.
Il decreto “Sblocca Italia” costituisce purtroppo per la gran parte dei suoi contenuti, un terremoto molto più devastante del terremoto dell’Irpinia per le catastrofiche conseguenze che avrà se convertito in legge.
Ormai i tempi per la salvezza del Paese si riducono sempre di più ed io, la rete di cui sono il Presidente, come penso la grandissima moltitudine di cittadini e di associazioni mobilitate per bloccare lo sblocca Italia vorremmo che riflettesse direttamente, con esperti e consiglieri di grande onestà intellettuale sulla portata nefasta degli articoli 7, 8, 17, 25, 26, 33, 34, 35, 36, 37, 38 e 39: violenze incancellabili e soprattutto irreversibili sì da convincerla ad intervenire per bloccare il decreto.
Il presidente Sandro Pertini oggi sarebbe sulle barricate per salvare il Paese e siamo certi che da Presidente della Repubblica non avrebbe mai promulgato tale decreto.
Come potrà Ella parlare in futuro di democrazia e partecipazione quando si cancella ogni volontà popolare e territoriale come per il caso dell’acqua bene comune, dell’inceneritore di Napoli EST, del futuro di Bagnoli?
Come potrà parlare di ambiente, natura. paesaggio, storia e cultura, di lavoro e sviluppo sostenibili quando con il decreto si autorizzano ricerca e perforazione per la estrazione di petrolio e più in generale di idrocarburi in incomparabili mari e coste fino Golfi di Venezia, delle Isole Egadi, di Napoli e Salerno?
Questa, Sig. Presidente, è la realtà di oggi; non la si può ignorare o fingere di non conoscere; chiunque la sostiene ne è consapevole e pienamente corresponsabile.
Con i più ossequiosi saluti.
Antonio D’Acunto
Presidente Rete Campana Civiltà del Sole e della Biodiversità.
Napoli 22, Ottobre 2014