Articolo di Giovanni Maffei Cardellini pubblicato l’8 ottobre 2014 sul quotidiano “Il Corriere Fiorentino”. Giovanni Maffei Cardellini, architetto urbanista, ha progettato diversi piani regolatori e piani di centri storici, il Piano del Parco di Migliarino San Rossore con Pier Luigi Cervellati. Assessore all’urbanistica del Comune di Camaiore dal 1994 al 2002. Giovanni Maffei Cardellini L’adozione del nuovo Piano di indirizzo territoriale regionale (PIT), chiamato Piano paesaggistico forse per sminuirlo, ha scatenato reazioni da parte di gruppi di interesse, associazioni, Enti locali, sindacati, professionisti più basate su un immaginario piuttosto che sugli effettivi contenuti del piano, tanto da ritenere che vi sia un interesse nel demolirlo, estraneo alla propria funzione. Basti pensare che il Piano si suddivide in due parti: Statuto del territorio e Strategia dello sviluppo delle quali solo la prima è stata modificata, mentre la seconda è rimasta invariata rispetto al PIT del 2007, con tutti i vari porti, approdi turistici, corridoi autostradali, aeroporti, (molti programmati negli anni 80 del secolo scorso), dei quali niente si è sentito dire dai vari critici. La più significativa di queste proteste è stata quella dei viticoltori, un vero e proprio regalo al Piano, in quanto accreditato del potere di condizionare scelte agronomiche che mai uno strumento a carattere territoriale si è sognato o è riuscito a fare. In effetti il Piano non dà nessuna prescrizione, si limita a dire che sarebbe opportuno contenere l’erosione dei suoli limitando le sistemazioni secondo la massima pendenza (il famoso ritto-chino che già il Testaferrata nel periodo della costruzione del bel paesaggio toscano sconsigliava). Avendo imparato a trasformare porcilaie in villette o a sbancare colline per realizzare cantine si sono probabilmente stupiti che qualcuno osasse mettere bocca sulla disposizione dei filari. La più strana, per lo meno nei modi, è quella dell’ordine dei Geometri di Lucca, […]